Terremoto: la finanziaria in Senato snatura anche la Zona Franca

E, tra le altre cose, “la Protezione Civile per l’emergenza ha lasciato un buco di 400 milioni di euro che probabilmente bisognera’ colmare attingendo ai pochi soldi della ricostruzione” (Lolli)

“Un ennesimo colpo alla possibilita’ della ripresa del territorio colpito dal terremoto: L’articolo 43 della manovra finanziaria in discussione al Senato prevede il totale snaturamento della Zona Franca Urbana”. Lo afferma, in una nota, il deputato del Pd Giovanni Lolli. “Cambia il nome e conseguentemente lo scopo della norma, non piu’ Zona Franca – spiega – ma zona ‘a burocrazia zero’.
Non ci sono piu’ sgravi fiscali e sgravi contributivi per 5 anni, come era previsto dalla legge voluta da Romano Prodi, ma solo un iter facilitato dal punto di vista procedurale per chi vuole aprire una nuova attivita’. La norma precisa che le risorse stanziate, nel caso di l’Aquila 45 milioni di euro in tutto, sono nelle disponibilita’ del Sindaco per elargirle ad eventuali aperture di nuove attivita’.
Quindi, per capirci, non si prevede piu’ un vantaggio fiscale automatico per piu’ anni ma un aiuto discrezionale nelle competenze del Sindaco fino ad esaurimento dei 45 milioni di euro stanziati In Senato, ovviamente, presenteremo emendamenti volti a chiedere che questa semplificazione burocratica sia aggiuntiva e non sostitutiva della Zona Franca.
Ma al di la’ di queste nostre richieste – prosegue Lolli – l’amara considerazione e’ che sulla nostra testa arriva oramai una tegola al giorno. Prima l’assurda vicenda delle tasse e dei tributi con un trattamento indegno in confronto ad altri terremoti, poi la notizia data dal Sindaco di l’Aquila che i gia’ esigui fondi a disposizione della ricostruzione arriveranno con il contagocce, in seguito la notizia che la Protezione Civile per l’emergenza ha lasciato un buco di 400 milioni di euro che probabilmente bisognera’ colmare attingendo ai pochi soldi della ricostruzione, poi l’incredibile scippo operato dalla Giunta Regionale dei 23 milioni di euro dell’assicurazione dei palazzi regionali e del cofinanziamento Docup, infine lo spostamento dei 45 milioni dell’assicurazione dell’ospedale dell’Aquila a copertura del debito sanitario regionale. Ora anche lo snaturamento della zona franca. Il tempo dell’attesa fiduciosa e’ finito”.

Per Lolli “e’ arrivato il momento di levare una fortissima protesta unitaria oltre ogni schieramento politico. Solo con la lotta si puo’ invertire una tendenza a lasciarci soli a godere i miracoli’ prodotti dal Governo e dalla Protezione Civile. Invito tutti gli aquilani e tutti i terremotati del cratere a partecipare compatti alla manifestazione del 16 Giugno indetta dai comitati. Sara’ l’occasione piu’ importante che abbiamo per dimostrare a tutta Italia che non ci siamo rassegnati”, conclude Lolli.