Ricostruzione e prevenzione: Zona e microzonazione sismica

Uno dei vari errori relativi al sisma del 6 aprile e’ relativo all’assegnazione al comune dell’Aquila, ed altri limitrofi, della Zona 2 come pericolosita’ sismica, che ha consentito di costruire edifici con minori vincoli sismici (si veda anche l’articolo “INGV – Pericolosita’ sismica, normativa e zone sismiche nell’Aquilano”). Al momento peraltro, non ci risulta che tale associazione sia stata modificata.

Per quanto riguarda la microzonazione sismica, e’ in corso da parte della Regione una iniziativa volta al recepimento degli indirizzi nazionali. Sarebbe opportuno che  tali studi  siano estesi a tutto l’Abruzzo, magari per gradi o livelli come prevedono gli stessi indirizzi.


Purtroppo, fin quando non saranno recepiti, si potra’ continuare a costruire sopra faglie attive in quanto la normativa nazionale, e cioe’ le Norme Tecniche per le Costruzioni 2008 (D.M. 14 Gennaio 2008), non lo escludono.

Cosa si intende per microzonazione sismica: e’  la valutazione ed individuazione delle aree di comportamento omogeneo sotto il profilo della risposta sismica locale e dei fenomeni che avvengono durante la scossa. Essa individua e caratterizza le zone stabili, le zone stabili suscettibili di amplificazione locale del moto sismico e le zone suscettibili di instabilita’.

La microzonazione sismica dovrebbe essere fondamentale e prioritaria su ogni altro studio che intenda affrontare la pericolosita’, e quindi il rischio sismico di un territorio. Quando si vuole valutare la vulnerabilita’ di edifici e’ opportuno prima conoscere la pericolosita’ sismica (di base e locale) del sito al fine di ottimizzare gli studi. Sicuramente non e’ prioritario eseguire degli studi di vulnerabilita’ degli edifici (che hanno un costo) in zone non pericolose.

Gli studi individuano prima una pericolosita’ sismica di base legata a quella storica e all’individuazione di sorgenti sismogenetiche (responsabili di terremoti forti), che in genere e’ quella conosciuta o più “facile” da individuare. Tale pericolosita’ si combina successivamente con la pericolosita’ sismica locale legata a fattori di amplificazione dell’effetto sismico. Tali fattori, che sono prevalentemente legati alla natura dei terreni, ma anche di tipo morfologico della superficie terrestre e strutturale (presenza di faglie anche se non attive), spesso sono determinanti per gli effetti di in un terremoto sulle abitazioni. I famosi esempi di Onna e Monticchio o per il terremoto di Avezzano i danni dei paesi nella conca e quelli “arroccati” all’interno come Celano.

Poter arrivare a stabilire che in Abruzzo i comuni si dotino di tale strumento e’ fondamentale, tanto più che gia’ nel Lazio, di recente, la Regione lo ha stabilito per tutti i suoi comuni.

Allegati da scaricare, relativi agli indirizzi e criteri per la microzonazione sismica: nel volume 1 (parte 1 e 2) c’e’ l’introduzione al lavoro. Il volume 2 spiega nel dettaglio come si eseguono le indagini, quali apparecchiature si possono adottare ecc…

Parte I – Indirizzi e criteri Parte,  II – Linee Guida (6.177 KB)
Parte III – Appendici (11.320 KB)
Glossario (915 KB)

Esempi cartografici
Bojano (3.280 KB)
Cassano (10.629 KB)
Monte San Giovanni (2.636 KB)
Senigallia (4.548 KB)
Susa (3.564 KB)