Chiodi bacchetta i giornalisti, che rispondono con il randello

Gianni ChiodiL’ordine dei giornalisti a Chiodi: il malcostume e’ nella politica

Piuttosto che preoccuparsi di un presunto “malcostume che sta imbarbarendo la nobile arte del giornalismo”, il presidente della regione Gianni Chiodi farebbe bene a preoccuparsi di un diffuso malcostume che sta imbarbarendo la nobile arte della politica. Come purtroppo hanno provato le tante inchieste condotte negli ultimi anni dalla magistratura abruzzese sulla sanita’ o la ricostruzione post-terremoto.

Lo afferma una nota dell’Ordine dei giornalisti abruzzesi, secondo cui desta sorpresa e preoccupazione il fatto che il presidente della Regione, intervenendo in Consiglio regionale all’indomani dell’ennesima bufera giudiziaria che si e’ abbattuta sulla classe politica abruzzese, senta piu’ il dovere di attaccare e insolentire i giornalisti che compiono scrupolosamente il proprio dovere professionale, che e’ quello di informare nel modo piu’ scrupoloso e dettagliato la pubblica opinione, piuttosto che spiegare fatti e circostanze che hanno generato l’ennesimo brutto episodio di malcostume politico.

Il sospetto – prosegue la nota dell’Ordine – e’ che la politica tenda a stilare una sorta di lista di proscrizione dei giornalisti sgraditi, “rei” di pubblicare le notizie che non piacciono; anche quando si tratta di stralci virgolettati di citazioni di fonti ufficiali, come nel caso di una ordinanza del giudice per le indagini preliminari che si occupa di una inchiesta per gli appalti legati alla ricostruzione post-sisma.

Il tentativo di condizionare il lavoro dei giornalisti – conclude la nota dell’Ordine – sembra essere diventato nel nostro Paese lo sport nazionale, e per farlo non si fa economia di strumenti, come le leggi-bavaglio o gli insulti personalizzati.

Vogliamo rassicurare il presidente Chiodi che i giornalisti abruzzesi continueranno a svolgere il proprio dovere professionale senza vincoli e condizionamenti.

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LE DICHIARAZIONI DI CHIODI: BARBARIE GIORNALISTICA
“Mi auguro che la magistratura faccia al piu’ presto chiarezza con le indagini su cosa sia veramente successo e l’unica cosa di cui provo veramente rammarico e’ il malcostume che sta imbarbarendo la nobile arte del giornalismo, con la pubblicazione di notizie false e infondate”: cosi’ il Presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, intervenendo ad apertura dei lavori del Consiglio regionale, riunito questa mattina a L’Aquila all’indomani dei nuovi arresti che hanno coinvolto la politica abruzzese.

Oltre alla solidarieta’ all’assessore regionale Daniela Stati, sospesa dai pubblici uffici, e alla fiducia nel lavoro della magistratura, il Presidente Chiodi ha utilizzato il suo intervento soprattutto per respingere le “insinuazioni” apparse sulla stampa, che vedrebbero una sua societa’ in qualche modo oggetto di indagini.

Sono stato io– ha continuato Chiodi- che ho chiesto a titolo personale al mio studio di verificare i bilanci di Abruzzo Engineering e di valutare il piano industriale di una societa’ con un passato cosi’ travagliato, per avere un’idea chiara su come procedere per il suo rilancio”.

“Anche il sindaco Cialente”- ha riferito nel suo intervento Chiodi- mi ha chiamato preoccupato per sapere cosa accadra’ ai venticinque collaboratori di Abruzzo Engineering che sono utilizzati attualmente presso il Comune dell’Aquila e posso assicurare loro e tutti i lavoratori in cassa integrazione di Abruzzo Engineering che continueranno ad avere tutto l’impegno ed il sostegno del Governo regionale”.