Una notte di San Lorenzo che si annuncia sfavillante

La notte di San Lorenzo, 10 agosto, sara’ caratterizzata dall’assenza della Luna in cielo  (Luna nuova). Il picco  e’ previsto tra il 12 e il 13 agosto. A Campo Felice (12-14 agosto) l’iniziativa dell’Unione Astrofili Aquilani, “Il Cielo sopra L’Aquila, di giorno e di notte”.

“Un pensiero ed un augurio alla rinascita di questa splendida citta’”, si legge sul sito http://www.uai.it.

All’Adnkronos l’astrofisico Gianluca Masi spiega: “Nei prossimi giorni la Terra, nel suo cammino intorno al Sole, avvicinera’ l’orbita della cometa Swift-Tuttle, lungo la quale l’astro chiomato ha disseminato le proprie particelle di polvere l’ultima volta nel 1992. Queste particelle cometarie, entrando a gran velocita’ nell’atmosfera terrestre, si incendiano per attrito, quasi come fossero un fiammifero ‘celeste’. E cosi’ lasciano nel cielo le scie che conosciamo e verso le quali sin da bambini lanciamo i nostri sogni. Questo fenomeno svela perciò che a ‘cadere’ non sono affatto le stelle, ma le briciole della cometa”.

“Il prossimo ‘rifornimento’ di polvere cometaria – fa sapere lo scienziato – avverra’ fra 116 anni, nel 2126, quando la Swift-Tuttle ritornera’ per il suo giro di boa attorno al Sole”. Fino ad allora “assisteremo a una graduale dissolvenza della pioggia di meteore che non perdera’ comunque il suo fascino, soprattutto quando, come quest’anno, la Luna non interferira’ con le osservazioni”.

Le stelle cadenti sono chiamate lacrime di San Lorenzo, ricorda Masi, ”poiché un tempo il massimo del fenomeno avveniva proprio il 10 agosto, giorno in cui ricorre il martirio del Santo, che secondo la tradizione arse sulla graticola nel 258. Successivamente, il momento del massimo si e’ spostato in avanti e ai nostri giorni il momento clou sara’ tra il 12 ed il 13 agosto, particolarmente nella seconda parte della notte. Vale comunque la pena osservare anche nei giorni a ridosso della data indicata. Si attende un numero massimo di meteore di circa 80/100 per ora“. Astronomicamente le lacrime di San Lorenzo appartengono allo sciame delle Perseidi: “Le scie, infatti – prosegue l’astronomo – sembrano provenire da un punto, il cosiddetto radiante, collocato nella costellazione di Perseo. Converra’ osservarle nella seconda parte della notte, quando il numero di meteore sara’ maggiore, con il radiante collocato al di sopra dell’orizzonte nord-est, sulla destra della Stella Polare, tra le Costellazioni di Cassiopea e Perseo”.

“Il fatto che la pioggia di meteore si verifichi all’incrocio tra l’orbita di una cometa e l’orbita della Terra – evidenzia Masi, responsabile del progetto www.virtualtelescope.eu – venne scoperto per la prima volta dall’astronomo italiano Giovanni Virginio Schiaparelli, il padre dei canali di Marte. La comunita’ scientifica ne ha celebrato il centenario dalla morte proprio lo scorso luglio”.

“Anche quest’anno il fenomeno sara’ visibile nella notte di San Lorenzo e nelle notti successive, ma bisogna dire che il numero delle particelle che si scontrano nell’atmosfera sta diminuendo di anno in anno“, sottolinea all’Adnkronos l’astrofisica Margherita Hack.”Il nostro pianeta si infila in uno sciame di particelle lasciate da una vecchia cometa passata nell’Ottocento, la cometa di Swift Tuttle.

Tali particelle – rileva Margherita Hack – furono generate nel passaggio della cometa davanti al sole. La cometa, sublimando davanti alla stella, ha lasciato nel suo passaggio tutte queste particelle che orbitano nello spazio. Quando l’orbita della Terra interseca lo strato di particelle allora ecco che avviene il fenomeno delle ‘stelle cadenti'”.”

Queste particelle entrano nell’atmosfera a grande velocita’ e bruciano, lasciando, quindi, la scia luminosa”.Anche quest’anno il picco sara’ intorno al 12-13 agosto e non nella notte di San Lorenzo, in cui, comunque, saranno visibili. “Questo slittamento di due-tre giorni rispetto a quello ‘originario’ – aggiunge Margherita Hack – e’ dovuto alle perturbazioni degli altri pianeti che spostano lievemente le orbite delle comete e degli altri piccoli corpi presenti nello spazio”