Il neo vice commissario Cicchetti: una figura adatta allo scopo…

Di Anna Pacifica Colasacco (http://miskappa.blogspot.com)

Anche il vescovo dell’Aquila Giuseppe Molinari ha provveduto a bollare i terremotati quali ingrati. Ormai siamo abituati. “Berlusconi manca da troppo tempo, ma non e’ che gli Aquilani siano stati troppo grati nei suoi confronti”, questa la brillante dichiarazione resa dal presule che ribadisce il concetto secondo il quale i cittadini sono sudditi che devono ringraziare per gli interventi dovuti e non possono rivendicare i loro diritti. Gli fa eco il presidente della Provincia Del Corvo “Tra Berlusconi e gli Aquilani e’ solo un fatto d’incomprensioni”.

E’ lampante, però, che il premier non ha intenzione alcuna di venire a fugare le nubi. Si tiene ben lontano dalla citta’. Però, da lontano, pensa a noi, ci rassicura Del Corvo: “la riunione di fine luglio voluta da Berlusconi la dice lunga. Lui e Letta pensano all’Aquila. Cicchetti vicecommissario? Rafforzamento necessario, e’ una figura adatta allo scopo”.

Bene, e’ in arrivo un secondo vice commissario. Vice del commissario? Vice del vice commissario? Vice facente funzioni del vice? Vice affiancatore? Non e’ dato saperlo.

Sappiamo, però, chi e’ Antonio Cicchetti, aquilano di Santi di Preturo. Super manager trapiantato a Roma. Direttore amministrativo dell’universita’ Cattolica del Sacro Cuore e componente della “Famiglia pontificia”, in qualita’ di gentiluomo di sua santita’.

All’Aquila ha molteplici interessi economici: con la “Rio Forcella spa” ha costruito e gestisce il San Donato Golf, nel suo Santi, ameno paesino di montagna a pochi chilometri dal capoluogo. Campo da golf con 18 buche, albergo con annessa beauty farm, centro congressi,foresteria di gran lusso con 90 stanze e suite,un nuovo borgo pronto in autunno.

Dei giorni scorsi e’ l’inaugurazione di una variante, finanziata con danaro pubblico, che evita di percorrere la tortuosa strada all’interno del paese e porta direttamente al complesso turistico ricettivo. Ai piedi della variante sorgera’ presto un villaggio turistico,sempre ad opera della Rio Forcella spa.

I terremotati dovrebbero, ovviamente, essere grati dell’intervento: potranno raggiugere più facilmente il campo da golf e la beauty farm. E non e’ roba da poco. Esaltante il commento del vescovo, intervenuto all’inaugurazione: “Papa Giovanni Paolo II diceva che la montagna richiama a entita’ superiori e per questo mi auguro che la Forcella diventi uno stimolo per le altre realta’ e rimanga “sana” per i valori, affinché preservi le relazioni autentiche fra i suoi abitanti e non”. Tutti felici quindi, abitanti e non, sulla variante, che prevede anche un percorso separato per le macchinette elettriche del campo da golf.

Ma Cicchetti e’ noto alla maggioranza degli Aquilani per essere stato il presidente della Perdonanza Celestiniana dal 2002 al 2004. La presidenza si concluse con l’arresto del direttore artistico e con condanne pecuniarie per molti, fra cui lo stesso Cicchetti. Il danno economico della mala gestione, che procurò una voragine nei conti del Comune, fu stimato pari a ben due milioni di euro.

Quindi vice commissario alla ricostruzione: “L’uomo giusto, al posto giusto”.

Intanto continuano le scosse che interessano la zona nord della citta’. La protezione civile ha fatto sapere che non sono affari che riguardano loro: che ci pensino i Comuni. Rappresentanti di un popolo ingrato che non ha debitamente ringraziato per la gestione degli appalti dell’emergenza.

Anna Pacifica Colasacco

NdR:  La condanna relativa alla malagestione della perdonanza 2002-2004
La Corte dei Conti non fu clemente con i responsabili della disastrosa gestione della Perdonanza celestinana nel periodo 2002-2004, condannandoli a risarcire i cittadini e il Comune dell´Aquila del danno economico determinato, pari a ben due miloni di euro, a cui si aggiunsero varie figuracce internazionali, come il mancato conferimento dei Premi per la Pace in denaro al vescovo di Sarajevo Vinko Puljic e all’alto commissario Onu in Iraq Sergio de Mello.
Antonio Cicchetti fu condannato, tra gli altri, per malagestione. Una piccola cifra, 25mila euro, ridotta ma confermata in secondo grado e infine amnistiata (il solito ritornello all’italiana).