Aggiornamenti su inchiesta Rifiuti. PdL rinvia il Consiglio Regionale

Diamo un aggiornamento sull’inchiesta Rifiuti che ha portato all’arresto dell’assessore alla Sanita’ Venturoni (PdL). Indagata Daniela Stati (ex PdL ora gruppo misto), il sindaco di Teramo Maurizio Brucchi (PdL) e i senatori del Pdl Paolo Tancredi e Fabrizio di Stefano.

Sono complessivamente 12 le persone coinvolte nell’inchiesta sui rifiuti, condotta dalla Procura della Repubblica di Pescara. Agli arresti domiciliari, per corruzione e abuso d’ufficio, sono l’assessore alla sanita’, Lanfranco Venturoni, 59 anni (PdL), per fatti risalenti a quando era presidente prima della Team e poi della Teamtec, societa’ miste che operano nel settore dei rifiuti, e l’amministratore delegato della Deco (impresa che si occupa dello smaltimento dei rifiuti) Rodolfo Valentino Di Zio (68).
Gli altri indagati, per accuse che – a seconda dei casi – variano dalla concussione alla corruzione, abuso d’ufficio o favoregiamento – sono: i senatori del Pdl Paolo Tancredi (44) e Fabrizio Di Stefano (45), vicecoordinatore del partito in Abruzzo; la consigliera regionale ed ex assessore ai rifiuti e alla protezione civile, Daniela Stati (38) – dimessasi dopo il suo coinvolgimento in un’altra inchiesta della Procura dell’Aquila e ora passata dal Pdl al gruppo misto;
l’attuale sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi (49), del Pdl; Ettore Ferdinando Di Zio (65), presidente della Deco; Vittorio Caldarella (74), di Roma, ex Ad della Team; Giovanni Faggiano (51), di Brindisi; dimessosi nel luglio scorso da Ad di Team; Sergio Saccomandi (44), successore di Venturoni alla presidenza della Teamtec; Ottavio Panzone (56), Paolo Bellamio (56), di Mestre (Venezia).

Rinvio del Consiglio Regionale previsto il 22 settembre
La riunione del gruppo regionale del Pdl ha deciso di rinviare la seduta ordinaria del consiglio regionale.  E’ saltata anche la seduta straordinaria del Consiglio regionale prevista per le 15. All’appello, infatti, e’ mancato il numero legale. Prima che si chiudesse la seduta la consigliera Daniela Stati si e’ detta fiduciosa nel lavoro della magistratura di Pescara. Molti consiglieri sono rimasti colpiti dal nuovo ciclone giudiziario che vede coinvolto anche il vice coordinatore regionale del Pdl, il senatore Fabrizio Di Stefano. La seduta del consiglio regionale ordinaria, sospesa ieri per la protesta di cittadini e comitati aquilani che hanno invaso l’aula consiliare, era in programma alle ore 11. Nel pomeriggio, alle 15, era prevista quella straordinaria sul terremoto e la ricostruzione nella quale erano tornati a protestare i comitati cittadini, insoddisfatti della gestione del processo di ricostruzione, che sono scesi in piazza per contestare la nomina del nuovo vice commissario per la ricostruzione Antonio Cicchetti.

Il coinvolgimento dell’ex assessore Stati
Daniela Stati, ex assessore regionale all’Ambiente e Protezione civile, e’ indagata nell’inchiesta sulla realizzazione dell’inceneritore a Teramo per favoreggiamento. Stati sarebbe stata sentita come persona informata sui fatti in relazione alle pressioni subite dagli imprenditori per orientare l’attribuzione dell’appalto per l’impianto. In quella occasione avrebbe omesso di riferire del concreto interessamento del gruppo di proprieta’ dei Di Zio, sia attraverso le richieste personali di questi imprenditori sia attraverso l’assessore alla Sanita’ Lanfranco Venturoni, arrestato oggi, e di alcuni parlamentari del Pdl e cioe’ Fabrizio Di Stefano, Paolo Tancredi (entrambi indagati) e Filippo Piccone (che non e’ indagato). In questo modo avrebbe aiutato i Di Zio e Venturoni ad eludere le indagini.

Sindaco Teramo: avrebbe ricevuto 20mila euro
Il sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi, e’ indagato nell’inchiesta che stamani ha portato all’arresto dell’assessore regionale alla Sanita’, Lanfranco Venturoni, perche’ avrebbe ricevuto ventimila euro dai fratelli Di Zio, imprenditori nel campo dei rifiuti. La somma sarebbe stata versata quale contributo elettorale tramite due societa’ facenti capo proprio ai Di Zio, e cioe’ la Deco spa e la Ecologica Sangro, che avrebbero pagato 10mila euro ciascuna. A chiedere il versamento di questa somma sarebbero stati, per l’accusa, l’assessore regionale Lanfranco Venturoni e il senatore Paolo Tancredi. Attraverso il finanziamento si puntava a garantire ai Di Zio l’affidamento dell’appalto per la realizzazione dell’inceneritore a Teramo senza procedere a regolare gara.

Le accuse a Venturoni
La Deco si e’ vista attribuire l’appalto per la realizzazione e gestione dell’impianto tramite l’affidamento in house, anche se una procedura del genere non sarebbe stata possibile, per legge. Nel progetto criminoso sarebbe stata chiamata in causa dagli indagati anche una societa’ di Milano, la Ecodeco srl, alla quale e’ stato proposto da Venturoni e dai fratelli Di Zio di concedere alla Deco spa il know how necessario alla realizzazione dell’impianto. Venturoni si sarebbe fatto garante, sempre secondo l’accusa, dell’affidamento diretto dell’appalto ai Di Zio e alla Ecodeco per realizzare l’inceneritore facendosi forte della sua “posizione” all’interno della Regione Abruzzo, essendo assessore alla Sanita’. Inoltre l’assessore alla Sanita’, stando alle ricostruzioni dell’accusa, avrebbe fatto in modo che i Di Zio versassero 15mila euro al progettista che aveva redatto il progetto per la realizzazione dell’inceneritore per la Team spa.


L’inchiesta sui rifiuti, mazzette per inceneritore a Teramo

Ruoterebbe tutto intorno al progetto di un impianto di bioessiccazione di rifiuti Tmb in localita’ Carapollo da realizzare sui terreni della societa’ pubblica di gestione dei rifiuti a Teramo, la Team, l’inchiesta che questa mattina all’alba ha consegnato agli arresti domiciliari l’assessore alla sanita’ della Regione Abruzzo Lanfranco Venturoni (Pdl).
Con lui ai domiciliari e’ finito il proprietario della De.Co., Rodolfo Di Zio, di fatto il monopolista dei rifiuti in Abruzzo. Indagati per corruzione anche due senatori del Pdl, Paolo Tancredi di Teramo e Fabrizio Di Stefano di Tollo (Chieti) e il sindaco di Teramo Maurizio Brucchi (Pdl). Secondo l’accusa Di Zio – in un periodo che va dal 2006 al 2009 – per realizzare senza gara di appalto il termovalorizzatore, avrebbe elargito denaro, e l’assessore Venturoni avrebbe messo a disposizione la Team per riuscire nel progetto.
L’inchiesta, si apprende a palazzo di giustizia e’ basata su intercettazioni dalle quali con acquisizioni mirate si é arrivati al sequestro di documenti e prove documentali.
Venturoni, all’epoca dei fatti presidente della Team, dalla quale si e’ dimesso nel novembre 2009 – 11 mesi dopo essere stato nominato assessore alla sanita’ della neo Giunta Chiodi – é accusato di “appropriazione di risorse pubbliche, concretanti peculato, tutte funzionali al congegnato e sistematico piano di svuotamento per successiva acquisizione della Deco, delle utilita’ patrimoniali appartenenti alla Team, con lo scopo ultimo di far ottenere alla predetta azienda privata, senza il ricordo al metodo dell’appalto pubblico”, “la costruzione e la gestione di un impianto di bioessiccazione di rifiuti a Teramo”. Nell’inchiesta e’ citata anche la Ecodeco di Milano, alla quale sia Venturoni che Di Zio avrebbero offerto, in cambio della cessione gratuita della tecnologia per l’impianto teramano, di essere “ammessa a partecipare della realizzazione di un impianto di incenerimento di rifiuti in Abruzzo”, con l’affidamento diretto dell’appalto “ad una societa’ a cui avrebbero partecipato tanto i Di Zio quanto la Ecodeco”.