Nel Business della ricostruzione: l’affaire dei condomini

A poche imprese e consorzi il grosso degli appalti

457 milioni di euro. E’ il valore dei contributi richiesti per pratiche relative a “Parti comuni”, al 12 gennaio 2011, pari al 53% degli 858 milioni per gli immobili classificati B-C-E (la cosiddetta ricostruzione leggera, ma dove le “E” in questa fase sono spesso delle “super B”). Un antipasto per imprese e tecnici impegnati nella ricostruzione. Un anticipo.dei vari miliardi necessari a riparare o ricostruire ex-novo le abitazioni con danni maggiori. Una grossa fetta dei quali sara’ proprio per i condomini.

Le pubblicita’ in mostra sugli edifici fanno gia’ intuire, oltre le voci che circolano, che gli appalti saranno in percentuale a favore di poche imprese. Per avere dati concreti ci riferiamo alle pubblicazioni sul sito del comune. Un insieme di dati, con molte imprecisioni, inutili duplicazioni, dati assenti, che complicano non poco un’analisi delle informazioni. Una trasparenza limitata quella del comune, a iniziare dai dati su lavori e imprese impegnate nei puntellamenti, che fermi a maggio 2010 rappresentano meno di un terzo dei valori in gioco (attivita’ a suo tempo gestite dal dirigente Mario Di Gregorio, passato ad altro incarico dopo l’avvio delle indagini per abuso d’ufficio e violazioni delle norme di edilizia per un edificio privato). O riguardo le 6865 pratiche relative agli edifici A, oltre 63 milioni di euro, dati al 18 febbraio 2011, per i quali non sono presenti indicazioni di dettaglio.

I RISCHI DI INFILTRAZIONI: sui miliardi di euro della ricostruzione sono da attendersi infiltrazioni criminali, tramite il probabile ma non sempre necessario appoggio di qualche testa di legno locale. Infiltrazioni che nella complessita’ e confusione del sistema, in primis quella degli amministratori pubblici, vedono il loro punto di forza. Subappalti, nuove imprese e consorzi con sede dichiarata a L’Aquila, ma che di aquilano hanno ben poco, diffidenza di molti proprietari verso i costruttori locali, a torto o ragione, hanno spianato la strada a tantissime imprese e manodopera non locale, peraltro necessarie data la mole di interventi previsti. Nessun appalto di gara e’ previsto per i privati. E allora i certificati antimafia, da richiedere alle imprese anche se non obbligatori, i D.U.R.C. (documenti unici di regolarita’ contributiva), pagamenti tramite bonifici bancari o postali, come indicato dalle linee guida antimafia, e controlli mirati e continui da parte delle forze dell’ordine, possono contribuire a bloccare o ridurre al minimo le infiltrazioni.

AMMINISTRATORI E TRIADI: sono oltre 1500 le richieste inoltrate per le “parti comuni”. Una classifica degli amministratori più impegnati, che compaiono nelle richieste di contributo, e cui spetta dalle ordinanze un contributo ammissibile massimo del 2% sui lavori, vede nei primi in elenco la concentrazione maggiore di richieste. I top 15 rappresentano oltre il 21% dei condomini, in tabella sono indicate anche le agibilita’ degli immobili.

AMMINISTRATORE B C E Totale
Basile Mauro 53 5 9 67
Alfonsi Tiziana 46 5 2 53
Peretti Giuseppe 31 5 13 49
Aniballi Massimiliano 25 2 27
Colarossi Luca 11 6 3 20
De Thomasis Alberto 12 4 1 17
Di Francesco Giovanna 11 1 4 16
Fontanazza Vittorio 13 2 15
Carducci Adolfo 11 3 14
Frammolini Tiziana 5 6 11
Capannolo Barbara 8 2 10
Cocciolone Pasqualino 5 1 3 9
Del Re Antonio 6 1 2 9
Biasini Lamberto 7 1 8
Falli Fabrizio 3 3 1 7

In termini economici, analizzando sempre i contributi richiesti (troppo parziali e insufficienti al momento quelli definitivi), si ottiene una tabella indicativa dei numeri in gioco.

AMMINISTRATORE B C E TOTALE RICHIESTO
Basile Mauro € 23.825.587 € 1.424.943 € 7.701.484 € 32.952.014
Peretti Giuseppe € 13.068.367 € 2.898.002 € 13.165.978 € 29.132.347
Alfonsi Tiziana € 12.151.255 € 1.223.077 € 2.912.594 € 16.286.925
Del Re Antonio € 3.143.541 € 172.642 € 10.116.287 € 13.432.469
Colarossi Luca € 3.633.998 € 3.241.207 € 4.203.682 € 11.078.887
Frammolini Tiziana € 2.159.060 € 8.016.171 € 10.175.231
De Thomasis Alberto € 5.041.681 € 1.851.268 € 1.038.023 € 7.930.973
Di Francesco Giovanna € 3.051.444 € 290.654 € 4.450.139 € 7.792.237
Aniballi Massimiliano € 7.400.001 € 287.911 € 7.687.913
Cocciolone Pasqualino € 1.662.748 € 356.544 € 5.235.123 € 7.254.415
Fontanazza Vittorio € 4.108.686 € 2.584.140 € 6.692.826
Valeri Roberto € 406.357 € 1.946.300 € 3.826.780 € 6.179.437
Giaimo Pierangela € 6.088.821 € 6.088.821
Colacchi Claudia € 4.724.104 € 4.724.104
Innocente Umberto € 4.548.988 € 4.548.988

Amministratori a volte accusati di influenzare le decisioni delle assemblee condominiali, con candidature di tecnici e imprese di “fiducia”, a formare quelle “triadi” di interessi economici che non dovrebbero esistere, utili solo a realizzare un extra-business su un business gia’ enorme. È la legge delle guerre e delle catastrofi, c’e’ chi piange e chi ride, i ricchi che diventano più ricchi, i poveri che aumentano e che in molti casi rischiano l’indigenza totale. Sulle triadi, se in taluni casi si individuano delle possibili relazioni fra amministratori, tecnici e imprese, c’e’ da dire che al momento sono limitate, e non sembrano indicare una prassi consolidata di comportamento.

TECNICI E IMPRESE, VARIE RELAZIONI: ingegneri, architetti, geometri, in minima parte anche periti industriali. In maggioranza dell’Aquila, ma spesso provenienti da altre regioni, come il Molise e l’Umbria, le più vicine e toccate in un passato recente dal terremoto. Analoga provenienza per molte imprese extra-regione, spesso confluite in consorzi dai nomi che richiamano la citta’ o monumenti dell’Aquila, insieme a imprese più o meno importanti provenienti dal sud Italia. Sempre dai dati del comune, si può stilare una classifica dei tecnici più impegnati per le “parti comuni”.

Quello che si osserva in generale, e facile da intuire, e’ che gli stessi tecnici e imprese impegnati nelle parti condominiali si ritrovano a gestire anche il maggior numero degli appartamenti del condominio, sia per una facilitazione intrinseca per i proprietari, alle prese con meno interfacce, sia per una semplificazione e maggior celerita’ nei lavori, salvo casi di inaffidabilita’ e inadempienze del personale impegnato.

Se poi si osservano i dati delle imprese relativi ai contributi richiesti (tabella che segue), si possono ricavare i valori in percentuale delle parti comuni sul totale degli appalti in carico. I valori del comune, ancora una volta, presentano assenze (manca il nominativo dell’impresa) per oltre 24 milioni di euro, relative a 244 pratiche.

IMPRESA B C E Totale complessivo PARTI COMUNI Percentuale parti comuni
€ 10.474.720 € 4.591.499 € 9.538.807 € 24.605.027 € 10.163.974 41,31%
Consorzio Collemaggio Costruttori Scarl (Aq) € 5.917.353 € 1.636.591 € 9.023.338 € 16.577.283 € 11.142.653 67,22%
Del Beato & C. (Aq) € 12.197.239 € 2.201.252 € 14.398.491 € 7.080.177 49,17%
Impresa Gaia S.R.L.(Aq) € 4.062.015 € 266.186 € 9.183.692 € 13.511.893 € 10.670.037 78,97%
Impresa Edile Ciotti Carlo (Aq) € 6.144.381 € 686.976 € 5.664.989 € 12.496.346 € 8.228.555 65,85%
Soc. Consta (Roma) € 12.332.663 € 12.332.663 € 10.752.659 87,19%
Acmar Associazione Cooperativa Muratori E Affini (Ra) € 455.239 € 9.864.479 € 10.319.718 € 8.241.747 79,86%
Domus Dei F.Lli Gizzi Srl (Rm) € 7.329.281 € 55.180 € 1.806.533 € 9.190.995 € 5.258.288 57,21%
Mazzi Impresa Costruz. (Verona) € 8.863.552 € 8.863.552 € 8.863.552 100,00%
Soc. Molisana Inerti Conglomerati (Scontrone- L’Aquila) € 3.807.136 € 823.351 € 4.223.948 € 8.854.435 € 6.329.167 71,48%
Sima Costruzioni S.R.L.(Aq) € 6.512.552 € 1.038.995 € 451.524 € 8.003.071 € 3.813.890 47,66%
I Platani S.R.L. (Aq) € 3.948.327 € 1.025.603 € 2.559.578 € 7.533.508 € 3.416.653 45,35%
Lattanzi Costruzioni S.R.L. (Roma) € 4.187.851 € 48.300 € 3.185.601 € 7.421.752 € 3.195.302 43,05%
Soc.Ettore E Carlo Barattelli (Aq) € 7.342.434 € 7.342.434 € 3.380.034 46,03%
F.V. Costruzioni (Aq) € 6.931.438 € 6.931.438 € 5.978.643 86,25%
Edilfrair Costruzioni Generali S.P.A. (Aq) € 2.826.223 € 65.661 € 3.976.268 € 6.868.152 € 3.386.919 49,31%
Edil 2000 S.R.L. (Aq) € 2.172.932 € 3.399.355 € 711.548 € 6.283.836 € 3.952.708 62,90%
F.Lli Chiodi Costruzioni S.R.L. (Aq) € 4.755.201 € 1.081.946 € 312.207 € 6.149.355 € 2.157.022 35,08%
Soc. Apogeo (Prato) € 6.088.821 € 6.088.821 € 6.088.821 100,00%
Consorzio Policolor (Aq) € 3.463.239 € 331.235 € 2.283.590 € 6.078.064 € 3.610.170 59,40%
Cifolelli Edilizia (Isernia) € 2.729.226 € 2.981.371 € 5.710.597 € 4.089.295 71,61%

Numeri gia’ consistenti, ma molto inferiori a quelli attesi per la ricostruzione pesante, relativa agli edifici classificati “E”, con danni e interventi da richiedere per molti di essi contributi milionari. Lo sanno bene, le imprese. Lo sanno bene anche i tanti professionisti impegnati, che spesso fanno riferimento a una o pochissime imprese nei lavori in carico. Se infatti sono molto pochi i possibili casi di triade “amministratore-tecnico-impresa”, differenti sono le coppie “tecnico-impresa”, che fanno intuire l’influenza dei professionisti nelle scelte condominiali.

E si va da casi ben evidenti, come l’Ing. D.B.M., per il quale 14 su 15 parti comuni in gestione sono appaltate all’omonima impresa (116 su 120 sono le pratiche considerandone il totale), a casi meno conclamati, ma ugualmente evidenti.

Differenti possono essere i fattori che conducono l’assemblea condominiale a questa scelta: come la fiducia nei consigli del tecnico o nell’accoppiata “tecnico-impresa”; o una complessita’ dei lavori tali da affidare al tecnico proponente quasi carta bianca nell’impresa proposta. Del resto, la confusione generata dalle amministrazioni pubbliche e dalle ordinanze, e i pochi strumenti messi a disposizione nel tempo, ultimo dei quali il contratto tipo del commissario delegato alla ricostruzione, con incluse le clausole antimafia, non hanno agevolato il più delle volte i cittadini nella conoscenza e autonomia di scelta.

IL GROSSO DEGLI APPALTI, A POCHE IMPRESE E CONSORZI: delle1253 imprese che compaiono nelle pratiche pubblicate dal comune, sono 662 quelle impegnate nelle parti comuni. Alle prime 5 (lo 0,40%) vanno l’8% dei contributi richiesti per il totale delle pratiche (gli 858 milioni), 11% se si considerano le parti comuni (i 457 milioni). Alle prime 10 (0,80%) vanno il 13% e 18%. E se prendiamo il 10% delle imprese, queste si aggiudicano gia’, rispettivamente, il 57% e 67% nei due casi.

Numeri e percentuali destinati probabilmente a crescere con la ricostruzione degli edifici più danneggiati, con lavori di una complessita’ tecnica non alla portata di molte imprese. Da qui il ruolo di rilievo assunto gia’ da vari consorzi, per i quali l’unione fa la forza in termini di competitivita’ e competenze.

Patrizio Trapasso