Il 6 aprile, o con noi o senza di noi

(NdR: Riportiamo una nota molto diffusa sul social network Facebook. Il 6 aprile non diventi una misera e spregiudicata occasione, per qualcuno, di evitare un processo per il quale ha tutti i diritti e mezzi necessari alla difesa. A L’Aquila chiediamo che i processi abbiano luogo, e che si giudichino, con condanne o assoluzioni, gli imputati dei reati. Non si può consentire di sfruttare il dolore di una citta’ per il tornaconto personale di qualcuno. Nessuno ha questo diritto. Se qualcuno lo sta pensando, faccia un passo indietro, o sia aiutato democraticamente a farlo. Basta poco. Partecipi chiunque del governo italiano che, con la sua presenza, non possa turbare una giornata così importante per la citta’ dell’Aquila.)

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Gia’ da qualche settimana si profila la possibilita’ che il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi decida, il 6 aprile prossimo, di partecipare all’Aquila alla commemorazione delle vittime del sisma.
Considerando:
– che la concomitanza con la prima udienza del processo a carico del Premier per il caso Ruby non può non ingenerare sospetti sulla strumentalita’ della sua venuta all’Aquila;
– che il 6 aprile dello scorso anno il Presidente Berlusconi decise di non partecipare affatto alle cerimonie di commemorazione delle vittime;
– che un paio di mesi dopo, nel corso di un intervento pubblico, ebbe modo di definire “menti fragili” e persone pericolose i familiari e i parenti delle vittime;
– che da quasi un anno il primo ministro non visita il centro storico dell’Aquila e le zone colpite dal sisma, per valutare personalmente lo stato della ricostruzione;
– che quella del 6 aprile e’ una ricorrenza che tutti gli aquilani vivono con un intimo e profondo dolore e che non intendono trasformare in un’occasione istituzionale o, peggio, mediatica;

per queste ragioni rivolgo un appello, come aquilano, a tutte le autorita’ civili e religiose e ai rappresentanti istituzionali della citta’ e degli altri centri colpiti dal terremoto, indipendentemente dalle rispettive convinzioni etiche e politiche, affinché dichiarino apertamente di non gradire l’eventuale venuta all’Aquila del Presidente Berlusconi proprio nella triste occasione del secondo anniversario del sisma, e dichiarino pubblicamente e senza fraintendimenti se intendano unirsi ai cittadini nel ricordo delle vittime o se, viceversa, preferiscano accogliere il premier.