Autonoma Sistemazione, il comune dell’Aquila annulla parte degli aumenti. Ma la nota di conferma era del sindaco

Nell’elenco di febbraio cancellati illegittimamente i nominativi di alcuni assistiti

Un sindaco convinto di poter gestire la ricostruzione di una citta’ terremotata deve risolvere senza indugi le piccole problematiche. Poco importa se direttamente o tramite i collaboratori incaricati, non può pensare di guidare una mandria di buoi se gli sfugge qualche elemento dal gregge.

Nei giorni scorsi ilCapoluogo.it ha pubblicato una lettera relativa all’arbitraria e illegittima cancellazione dagli elenchi di febbraio di alcuni cittadini, rei, a quanto sembra, di aver “correttamente” percepito il contributo di autonoma sistemazione nei termini previsti dall’ordinanza n. 3857 del 10 marzo 2010.

Quest’ultima, destinava un incremento di 200€ per i nuclei familiari anagrafici monocomponente o al massimo di due componenti, gia’ assegnatari di contributo di autonoma sistemazione (ordinanza n.3754), laddove non assegnatari di alloggio del Progetto C.A.S.E. o M.A.P., e se non ospitati da altre famiglie che fruivano del contributo di solidarieta’.

Il periodo di calcolo dell’incremento, dal 10 marzo 2010, data dell’ordinanza, veniva confermata dalla nota con prot. n. 03103 del 26.03.2010, del sindaco Massimo Cialente, al tempo Vice Commissario vicario per la Ricostruzione.

Tutto chiaro, almeno finché qualcuno, svegliandosi d’improvviso dal torpore post-terremoto, ha deciso di corrispondere l’incremento, da quanto indicato dai lettori, dalla data di presentazione della domanda, e non dal 10 marzo come previsto. E non bastasse, per il recupero dei presunti arretrati non spettanti, il comune ha deciso la sospensione del contributo di autonoma sistemazione, non informando i diretti interessati, e non si capisce in base a quale provvedimento che legittimi l’iniziativa.

Ci sfugge forse qualcosa, il lettore ha frainteso la risposta o esiste un altro motivo di esclusione? Potrebbe essere, e attendiamo un chiarimento. Così non fosse, e’ necessaria un’iniziativa immediata da parte del sindaco e del comune di questa citta’, una verifica che e’ possibile eseguire in pochi minuti dagli uffici preposti, senza la quale potrebbero aumentare in breve i casi analoghi a quelli del lettore.

Anche perché, non vorremmo a breve leggere un’altra sentenza del TAR, che a seguito del silenzio del comune dell’Aquila debba pronunciarsi con l’ennesima condanna, con relativo addebito di spese (a nostro carico si intende). E nel caso la soluzione di questo dilemma sia semplice, ne approfitti signor sindaco per rispondere a un altro lettore del giornale, che segnala come da un anno non si riesca a percepire l’incremento del CAS dovuto al cosiddetto contributo di solidarieta’, a favore dei soggetti che ospitano nuclei familiari di uno o due componenti (art. 2, commi 3 e 4 dell’ordinanza 3857). Non le e’ arrivata la lettera? Provi a chiedere all’Avv.to Paola Giuliani, responsabile del Servizio Assistenza famiglie e Politiche abitative del Comune dell’Aquila.

Patrizio Trapasso