Perdonanza Celestiniana: non possiamo perdonare, ma solo rifiutare

NdR: una nota del comitato 3e32. Ma siamo certi che i nostri rappresentanti locali non abbiano alcuna intenzione di far proprio il gesto di Celestino V, e rifiutare l’incarico attuale. Incapaci come sono di comprendere gli errori commessi, e inconsapevoli dei loro limiti dirigenziali, restano saldamente incollati con il bostik ai loro posti di comando.

LA NOTA DEL COMITATO 3e32
Questa Perdonanza 2011 sta venendo oltremodo strumentalizzata per ostentare che L’Aquila ormai è una città pacificata che sta tornando alla normalità.
Non è così. A L’aquila oggi ci sono ancora 40mila sfollati di cui 12mila dispersi in autonoma sistemazione. I centri storici sono distrutti e in grandissima parte abbandonati mentre la ricostruzione pesante semplicemente non è partita. Di anno in anno sempre meno alunni siedono sui banchi delle scuole e l’Università ha sempre meno iscritti e corsi di laurea.
L’ospedale è a pezzi con interi reparti ancora nei container mentre i soldi della sua assicurazione contro il terremoto sono stati utilizzati per ripianare il bilancio della Asl.
Insomma dietro la confusione di questi giorni di festa si nasconde il nostro quotidiano vissuto in una città fantasma e militarizzata. L’Aquila è un enorme non-luogo in cui il territorio viene sempre più devastato dalla speculazione edilizia e dallo spuntare di costruzioni abusive frutto di una politica senza senso né idee.
Il tessuto sociale ed economico è devastato. Ci sono migliaia di disoccupati e un numero di ore di cassa integrazione record. Come se non bastasse a breve saremo chiamati a restituire interamente le tasse sospese e diventeremo il territorio italiano con la maggiore imposizione fiscale.
I nostri rappresentanti che si sono lasciati facilmente commissariare non riescono nemmeno ad ottenere dal governo il medesimo trattamento che hanno ricevuto altri territori colpiti da catastrofi naturali. La loro unica politica si riduce a chiedere l’elemosina a Roma dal ministro Tremonti e dal sottosegretario Gianni Letta. Lo stesso Letta implicato nella vicenda della P4 e che ad Aielli qualche giorno fa ha inaugurato con i fondi destinati al terremoto un busto a suo zio, gerarca fascista antisemita. Gianni Letta che è stato invitato anche quest’anno alla sfilata storica della perdonanza.

LE INGIUSTIZIE NON SI PERDONANO, SI RIFIUTANO
3e32/CaseMatte – Asilo Occupato