Velocità della luce: dal Gran Sasso una sfida alla teoria di Einstein

I neutrini superano la velocità della luce. Sarebbe il clamoroso risultato che, a quanto si apprende, giungerebbe da un esperimento del Cngs (Cern NeutrinoS to Gran Sasso) e dell’istituto nazionale di Fisica Nucleare (Infn).
Un fascio di neutrini avrebbe coperto i 730 chilometri che separano i laboratori di Ginevra da quelli del Gran Sasso a una velocità più alta di quella della luce.
Ancora dalla comunità scientifica non è arrivata la conferma ufficiale del risultato dell’esperimento che se confermato rivoluzionerebbe l’attuale concezione dell’universo. A cominciare dalle regole della fisica delle teorie di Albert Einstein, secondo le quali niente nell’universo può superare la velocità della luce.
Il muro è stato infranto di appena 60 nanosecondi. Eppure, il risultato è talmente destabilizzante che il team di ricerca ha atteso ben tre anni di misurazioni per sottoporlo all’attenzione della comunità scientifica. “Siamo abbastanza sicuri dei nostri risultati, ma vogliamo che altri colleghi possano verificarli e confermarli”, spiega Ereditato, che lavora presso il laboratorio di fisica delle particelle dell’organizzazione ginevrina.
E le prime reazioni non tardano ad arrivare: secondo il Centre national de la recherche scientifique francese, se fosse confermata la scoperta sarebbe “clamorosa” e “totalmente inattesa” e aprirebbe “prospettive teoriche completamente nuove”. Anche per l’astrofisica Margherita Hack si tratterebbe di una vera e propria rivoluzione perché, osserva la Hack, “finora tutte le previsioni della teoria della relatività sono state confermate”.
La velocità delle particelle è stata misurata dal rivelatore Opera, dell’esperimento Cngs (Cern NeutrinoS to Gran Sasso), nel quale un fascio di neutrini viene lanciato dal Cern di Ginevra e raggiunge i Laboratori Nazionali del Gran Sasso, dell’Istituto nazionale di Fisica Nucleare.