Scioperi: domani si ferma la scuola. Anche gli studenti in piazza

Domani sciopero nazionale della scuola promosso dai sindacati di base Unicobas, Usb e Usie. La manifestazione principale si terra’ sotto il ministero dell’Istruzione a viale Trastevere a Roma, con la partecipazione di insegnanti, lavoratori della scuola e studenti, che partiranno in corteo dalla Piramide. Secondo i sindacati di base della scuola: “La pesantissima manovra del governo continua l’opera di smantellamento della scuola pubblica. Al drastico calo dei finanziamenti per l’istruzione, s’accompagnano le economie sulla pelle degli alunni, con una controriforma minimalista che smantella la qualita’ del sistema formativo italiano a vantaggio dei diplomifici privati”.
In particolare, secondo Unicobas: “La manovra condanna il grosso dei 130.000 precari alla disoccupazione: nessuno dice che i posti coperti sono molti di meno dei pensionamenti e che non viene rispettato neppure il regolare turn-over sui posti disponibili. Una vera e propria macelleria sociale”. Saranno in piazza anche le studentesse e gli studenti di tutta Italia in piu’ di 70 citta’, da Bolzano a Palermo passando per Padova, Venezia, Bologna, Roma e Napoli, “contro un ministro e un governo che hanno distrutto il nostro presente e il nostro futuro”.

“Siamo stanchi – affermano Rete degli studenti e Unione degli universitari – di dover stare alla finestra, di essere considerati l’ultima ruota del carro da questo Governo, ora vogliamo contare. Scenderemo in piazza per mandare a casa il ministro” dell’Istruzione Gelmini. Nell’annunciare il loro autunno caldo gli studenti rilevano ancora: “Crediamo che lo smantellamento della scuola e dell’universita’ pubblica siano un pezzo del disegno generale di questo governo di distruzione dello stato sociale e del concetto stesso di pubblico. E’ per questo che l’8 ottobre saremo ancora in piazza, a Roma con pullman di studenti che partono da tutte le citta’ d’Italia, a fianco dei lavoratori e della lavoratrici del settore pubblico della Cgil, per ribadire che senza pubblico non c’e’ nessun futuro”.