TERREMOTO: ATTIVITA’ SISMICA NEL NORD-ITALIA

27 gennaio 2012 – (NdR: L’articolo, redatto dal Dipartimento di Protezione Civile, è aggiornato alle ore 8.30 di oggi, prima della scossa di magnitudo 5.4 registrata in provincia di Parma. Seguiranno eventuali evoluzioni nel caso di ulteriori comunicati).

Sulla base dei dati forniti dall’Ingv-Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e dall’Ufficio Rischio sismico e vulcanico del Dipartimento della Protezione Civile, pubblichiamo alcuni aggiornamenti sull’attività sismica che sta interessando il Nord Italia.

Dal 25 gennaio, la Rete Sismica nazionale registra numerose scosse nell’area del veronese e in quella del reggiano e del parmense. Si tratta di due fenomeni distinti, che non hanno diretta correlazione tra loro, collegati a distretti sismici diversi e a differenti strutture sismo genetiche (faglie): questo significa che i terremoti hanno avuto origine da fratture diverse della crosta terrestre. Le scosse registrate in Veneto e in Emilia Romagna rientrano nella ordinaria attività sismica del nostro Paese. In Italia, infatti, vengono registrati circa 10.000 terremoti ogni anno, mediamente trenta al giorno, che non è possibile prevedere.

I terremoti non si manifestano quasi mai come scossa isolata, ma come una sequenza di scosse di diversa magnitudo. Lo studio delle sequenze sismiche, come quelle in atto nel Nord Italia, non consente, tuttavia, di fare ipotesi sulla loro evoluzione e sulla possibilità che si verifichi o meno una scossa più forte.
Per questo è importante essere consapevoli del livello di pericolo del territorio e informarsi su come sono costruiti gli edifici in cui viviamo, studiamo e lavoriamo, e sulla loro vulnerabilità sismica. Ogni cittadino dovrebbe sapere quando e come è stata costruita la sua casa, su quale tipo di terreno, con quali materiali e se è stata successivamente modificata rispettando le norme sismiche. Per saperne di più è possibile rivolgersi all’ufficio tecnico del Comune o a un tecnico di fiducia.


SEQUENZA SISMICA NEL REGGIANO E PARMENSE

Nel territorio a cavallo tra le province di Reggio Emilia e Parma, nella pianura padana lombardo – emiliana è in corso una sequenza sismica localizzata tra i comuni di Brescello, Gattico, Poviglio, Castelnuovo di Sotto, in provincia di Reggio Emilia, Sorbolo, Colorno, Torrile, in provincia di Parma.
Al momento sono state registrate nove scosse, con valori di magnitudo Ml compresi tra 2.3 e 4.9, in particolare Ml 4.9 (alle 09:06 del 25 gennaio), Ml 2.5 (21.40 del 25 gennaio) Ml 3.3 (00.01 del 26 gennaio) e Ml 2.9 (10.57 del 26 gennaio). Le profondità degli ipocentri si concentrano intorno ai 25-30 km.

La scossa principale del 25 gennaio è stata avvertita in una vasta area del Nord Italia che comprende Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte e Liguria.

SEQUENZA SISMICA NEL VERONESE
Nelle Prealpi venete è in atto una sequenza sismica localizzata una decina di chilometri a Nord della città di Verona. Al momento sono state registrate una quindicina di scosse, con valori di magnitudo Ml compresi tra 1.6 e 4.2, le più forti di Ml 2.7 (20:41 del 24 gennaio), Ml 2.5 (07:15 del 25 gennaio), Ml 2.9 (08:26 del 25 gennaio) e Ml 2.6 (19:50 del 26 gennaio). Le profondità degli ipocentri si concentrano intorno ai 10 km.
La scossa principale è stata avvertita in una vasta area del Veneto e della Lombardia orientale ed in particolare nei comuni di Bosco Chiesanuova, Cerro Veronese, Fumane, Grezzana, Marano di Valpolicella, Negrar, San Pietro in Cariano, Sant’Anna d’Alfaedo, tutti in provincia di Verona.