TERREMOTO EMILIA: LA SCUOLA RIPARTE CON VARI DISAGI

17 settembre 2012 – Doppi turni, tensostrutture, delocalizzazioni. La scuola parte, anche nelle zone terremotate. Ma con qualche disagio. Sono molti, infatti, gli studenti che hanno iniziato l’anno scolastico in strutture provvisorie, che devono spostarsi nei paesi o nelle frazioni vicine o che faranno lezione al pomeriggio anziche’ al mattino.

A San Possidonio (Modena) entrambe le strutture che ospitavano le scuole medie e le elementari sono inagibili e l’anno scolastico e’ iniziato in una tensostruttura. “Non ci sono stati problemi, anzi i bambini sono incuriositi da questa sistemazione che proseguira’ fino alla prima settimana di ottobre, quando arriveranno i moduli prefabbricati e ripartira’ anche la mensa”, dice Brunella Bianchini, assistente sociale del Comune.

A Cento (Ferrara), invece, la scuola e’ ricominciata oggi solo per gli studenti delle superiori (licei e istituto professionale per l’industria e l’artigianato Fratelli Taddia). Gli alunni di elementari e medie dovranno attendere ancora una settimana, ma molti di loro (circa 1.000) saranno ‘delocalizzati’ tra Corpo Reno, dove e’ stato costruito un nuovo plesso scolastico in legno e con antisismico, e Penzale. “Un ritardo che sta creando qualche disagio alle famiglie”, racconta Roberta Fini, assistente sociale del Comune.

Due nidi sono gia’ ripartiti da due settimane, mentre il terzo e’ stato riaperto oggi. Elementari e materne al mattino e medie al pomeriggio. Si sono organizzati cosi’ a San Possidonio nel modenese. Questa mattina i banchi sistemati all’interno della tensostruttura del paese erano occupati da 180 alunni delle elementari e una quarantina delle materne. Secondo turno (dalle 13.30 alle 17.30) invece, per i 90 studenti delle medie. Il nido, invece, non e’ partito perche’ non ci sono state richieste.

“Come assistenti sociali, stiamo seguendo la ricostruzione delle case- spiega Bianchini- spiegando alle famiglie il progetto della Regione e raccogliendo le richieste di prefabbricati, contributi economici o case in affitto”. In paese sono stati 40 gli edifici demoliti, 500 le famiglie la cui casa e’ inagibile e 220 quelle che sono ancora ospitate nella tendopoli. “L’obiettivo e’ di chiuderla entro i primi di ottobre- precisa Bianchini- sistemando le persone in strutture alberghiere”.

A Cento su 26 edifici scolastici sono 18 quelli inagibili, di cui solo una scuola media e un’elementare. Alcuni sono stati demoliti, altri lo saranno. E alcuni istituti avranno bisogno di ristrutturazioni importanti. Anche in questo caso saranno molti gli studenti costretti a doppi turni o a spostarsi per andare a scuola. “In alcune frazioni, come Renazzo e Bevilacqua, la situazione e’ abbastanza tranquilla perche’ le scuole non hanno avuto danni gravi- continua Fini- Non e’ cosi’ invece per Alberone, dove la scuola elementare sara’ demolita e i bambini dovranno spostarsi a Buonacompra, o per i bambini di Reno Centese che andranno a scuola a Casumaro”.

Anche gli studenti che faranno lezione nel nuovo plesso scolastico costruito a Corpo Reno faranno i doppi turni, “almeno fino al 15 ottobre”. Anche a Cento e’ ancora attiva una tendopoli in cui sono ospitate 190 persone di cui circa 50 bambini. “Le attivita’ ricreative realizzate in estate sono finite con il mese di settembr- conclude Fini- un po’ perche’ il numero dei bambini e’ diminuito e un po’ perche’ molte madri non lavorano e si sono organizzate tra di loro per la custodia dei bambini”.

Fonte «Agenzia Dire», «www.dire.it»