MOVIMENTO 5 STELLE: CHE FINE FARANNO LE MACERIE DEL TERREMOTO?

L’Aquila, 21 ottobre 2012 – Sono passati tre anni e mezzo dall’evento che ha sconquassato la nostra città d’arte e di cultura, le forze scatenate dalla natura e ancor più le scelleratezze umane sono state la causa dello stato attuale.
Nell’innaugurazione dell’auditorium di Renzo Piano abbiamo ascoltato, dalle parole del Presidente Napolitano, che è ora di costruire nella città dopo aver costruito altrove in precedenza.

Si è reso finalmente porta voce di quanti chiedevano questo impegno negli anni scorsi quando ci si preoccupava solo di edificare durevoli alloggi.
La politica lentamente sta prestando ascolto alle richieste dei cittadini, può sembrare, tuttavia continuiamo ad essere spettatori di decisioni prese dall’alto; come lo siamo stati per la localizzazione del Piano C.A.S.E. lo siamo stati per la localizzazione dell’auditorum, che ha stravolto l’aspetto architettonico-urbanistico del Forte Spagnolo Cinquecentesco, come ha ben spiegato il nostro storico Colapietra.

Pochi giorni fa il Prefetto Gabrielli ci ha considerato meno reattivi degli Emiliani. Sono state prontamente presentate le smentite, ma è pur vero che i battibecchi politici territoriali e le preoccupazioni elettorali tutelando gli interessi di pochi, non hanno favorito
la ripresa.

Una ricostruzione pesante è iniziata solo da pochi mesi ed anche per questo aspetto è stata chiara la volontà di migliaia di cittadini che, alle porte di una primavera del 2010, si sono uniti in un gesto concreto nello spalare e selezionare le macerie. Si voleva far comprendere l’importanza di avviare la ricostruzione ed evidenziare il valore dei resti di un terremoto, come risorsa materiale e come fonte di lavoro per una vera ripresa economica.

Preferiamo non pensare che, tra ulteriori tre anni, un Presidente della Repubblica verrà a sottolineare la necessità di dare risorse alla città ed all’intera Regione Abruzzo, per supportare l’attivazione di opportuni siti di stoccaggio, raccolta e selezione delle macerie al fine di alimentare filiere di riciclo e riutilizzo dei materiali spesso preziosi. E’ preferibile invece che questo sollecito venga immediatamente recepito, dato che, ultimamente ci si è preoccupati solo di assicurarsi fondi per assumere 350 persone a tempo indeterminato e per pagare 200 mila euro al mese i due dirigenti Paolo Aielli e Paolo Esposito che guideranno ora gli uffici speciali della ricostruzione.

Sono stati chiesti, infatti, ulteriori sacrifici agli italiani con l’aumento della benzina e non è stato richiesto e neppure accettato, a suo tempo, alcun aiuto per garantire alla città ed alla Regione di poter usufruire della risorsa delle macerie.
Siamo fermi ad un unico sito locale, scelto e confermato pochi giorni dopo il sisma con una stretta di mano del Sindaco e siamo anche andati oltre, permettendo, attraverso l’autorizzazione data alle imprese, da parte della Provincia e della Regione, per il trasporto e lo smaltimento delle macerie in tutti i siti d’Italia. Le macerie continuano ad essere considerate un onere e non una risorsa. “L’Aquila rinasce dalle sue macerie”, era uno slogan vero allora e ancor più oggi, in uno Stato in crisi che chiede sacrifici alle famiglie e non offre segnali di ripresa, in un territorio dove l’economia è in sofferenza ed il tasso di disoccupazione cresce a livelli preoccupanti.

Come movimento 5 stelle siamo consapevoli di questa verità e ce ne faremo porta voci e sostenitori per restituire un diritto ed una fonte di ricchezza al suo territorio.