SALUTE, DOLORE PELVICO: 3,5 MILIONI DI DONNE NE SOFFRONO IN ITALIA

17 novembre 2012 – In Italia il dolore pelvico interessa il 15% delle donne in eta’ fertile. E oltre 3 milioni e mezzo di persone vittime di importanti ritardi diagnostici: sono necessari infatti 10 anni per identificare correttamente l’endometriosi, una grave malattia che puo’ condurre anche all’infertilita’; 5-7 anni per la sindrome della vescica dolorosa, 4 anni e 8 mesi per la vulvodinia, causa di fastidiosi bruciori, molti anni per la sindrome del colon irritabile. Sono queste le quattro patologie chiave che alimentano il dolore pelvico.
Le ragioni dei ritardi? Banalizzazione dei sintomi e, o, lettura ‘psicogena”’, sostiene Alessandra Graziottin, direttore del Centro di Ginecologia del S. Raffaele Resnati di Milano, durante il convegno ”La donna e il dolore pelvico: da sintomo a malattia, dalla diagnosi alla terapia”, organizzato dalla Fondazione Graziottin per la cura del dolore nella donna – Onlus nel capoluogo lombardo.

”Le pazienti – spiega – si sentono dire che si tratta solo di stress, di fattori psicologici. Viene negata quindi la sua vera base biologica: un’infiammazione progressiva di organi e tessuti.

Qual e’ il prezzo del ritardo diagnostico? Da segnale amico (”dolore nocicettivo”) che avverte di un danno biologico in corso, diventa malattia (”neuropatico”), con aggravamento dell’infiammazione, lesione della citoarchitettura e della funzione di ogni organo, esasperazione dei disturbi e dei sintomi associati. Inoltre, se all’inizio era interessato un solo organo, dopo anni di trascuratezza l’infiammazione e il malessere interessano e ‘ammalano’ anche il resto dell’organismo, fino a colpire tutta la pelvi”.

Si tratta di un problema enorme: l’endometriosi, da sola, colpisce 3 milioni di donne nel nostro Paese. E’ caratterizzata da disturbi importanti come dismenorrea, dolore ovulatorio, dispareunia profonda. Nel 70% dei casi i sintomi sono presenti gia’ prima dei 30 anni, nel 45-50% prima dei 20. Sono necessarie in media sei visite specialistiche per riconoscerla in maniera definitiva. Questo comporta un importante costo economico, ma non solo.

L’endometriosi e’ responsabile del 30% di tutti i casi di infertilita’ femminile. ”Un prezzo personale altissimo – sottolinea Graziottin -, in termini di interventi chirurgici, di perdita di energia vitale, di infelicita’, di ridotta competitivita’ sul lavoro, di crisi sessuali e coniugali”.

”Uno dei principali campanelli d’allarme sul fronte del dolore pelvico viene lanciato dal colon – spiega Vincenzo Stanghellini, del Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche dell’Universita’ di Bologna -.

E’ uno degli organi immunocompetenti piu’ importanti di cui disponiamo: una vera e propria ‘sentinella’ che regola la temperatura infiammatoria del corpo. Tanto e’ vero che, quando si riesce a ridurre lo stato flogistico che colpisce la parete del colon (la base biologica della sindrome dell’intestino irritabile, Irritable Bowel Syndrome, IBS, che colpisce il 15 – 20% delle donne), si ottiene un miglioramento di tutti gli altri quadri. Per questo non sono mai da sottovalutare disturbi come ‘coliti’ e intolleranze alimentari, perche’ spesso si intrecciano ai problemi ginecologici (vulvodinia), urologici (cistiti ricorrenti e sindrome della vescica dolorosa), e sessuologici (dispareunia). Pero’ sia le pazienti che, purtroppo, alcuni medici, tendono a sottovalutare questi segnali. La malattia viene infatti scambiata per altri processi patologici addominali, esponendo le pazienti che ne sono affette addirittura ad interventi chirurgici inutili e potenzialmente dannosi”. (ASCA)