CONTI CORRENTI E CONTI DEPOSITO: QUALI SONO LE NUOVE IMPOSTE DI BOLLO?

bollo-conto-deposito23 dicembre 2012 – [Articolo da ilSole24ore.it del 25 giugno 2012]

Dal 2012, dopo la mini-patrimoniale introdotta dal decreto salva-Italia e ulteriori chiarimenti del ministero dell’Economia, i bolli sui conti bancari sono cambiati. E, a giudicare dalle email che arrivano dai lettori di questo blog e del Sole 24 Ore, c’è ancora un po’ di confusione sull’argomento. Per cui, è meglio riepilogare le novità.

Conti correnti e libretti di risparmio
I conti correnti tradizionali e i libretti di risparmio sono soggetti al pagamento del bollo annuo da 34,20 euro. La novità è che, se la giacenza media in conto corrente (relativa al periodo rendicontato e non calcolata su base annua) è inferiore a 5mila euro scatta l’esenzione. Quindi nessun bollo. Per chi ha più conti correnti presso lo stesso istituto le somme dei singoli conti si sommano per arrivare al calcolo della giacenza media. Si sommano solo però se i conti sono identici (ovvero intestati alla stessa persona). Se invece il secondo conto corrente è cointestato non si tratta di conti correnti identici, pertanto la somma disponibile sul secondo conto corrente (quello cointestato) non concorre al calcolo della giacenza media.

Diverso il discorso per le persone giuridiche (quindi società, ecc.) che sono soggette al pagamento di un bollo di 100 euro (anziché 34,2 euro).

Conti di deposito, depositi bancari e postali e certificati di deposito
Sui conti di deposito (quelli pensati per la remunerazione delle giacenze e che non consentono l’operatività dei conti correnti tradizionali) fino al 2011 era previsto un bollo annuo di 1,81 euro. Tanto che molti istituti hanno lanciato campagne pubblicitarie con slogan del tipo “il bollo te lo paghiamo noi”.

Dopo che il decreto salva-Italia (di fine dicembre 2011) ha modificato i bolli da applicare sui prodotti finanziari (introducendo difatti una sorta di patrimoniale) i conti di deposito sono finiti in una sorta di limbo. Non essendo considerati né conti correnti (soggetti al bollo di 34,2 euro) né prodotti finanziari. Questo ha spinto alcuni istituti a spingere ancora con gli slogan sul bollo gratuito. Slogan che però si sono rivelati un boomerang per gli istituti di credito dato che il ministero dell’Economia il 24 maggio ha precisato che i conti di deposito, così come i depositi bancari e postali e i certificati di deposito, devono essere considerati a tutti gli effetti dei prodotti finanziari.

Come tali, dal 2012, sono soggetti al pagamento di un bollo pari allo 0,1% (un per mille) sulla giacenza (calcolata non su dati medi ma sul valore puntuale del deposito rilevato al termine del periodo rendicontato) con un minimo di 34,2 euro e un massimo di 1.200 euro. Dal 2013, invece, la soglia massima di protezione a favore del cliente (1.200 euro) scompare e l’aliquota aumenta all’1,5 per mille. Quindi, per ipotesi, chi ha una liquidità di 1 milione di euro su un conto di deposito quest’anno pagherà un bollo di 1.000 euro, ma dal prossimo anno 1.500 euro.