L’AQUILA: ALTRI 14 CITTADINI IMPUTATI PER MANIFESTAZIONE POST TERREMOTO

auto_cicchetti3L’Aquila, 22 gennaio 2013 – E’ arrivata in questi giorni l’ennesima serie di notifiche relativa ad uno dei processi penali nati per le manifestazioni post-terremoto. Questa volta si tratta della manifestazione del 9 novembre 2010, organizzata in occasione di una delle tante visite-spot dell’allora primo ministro Silvio Berlusconi.

Gli imputati questa volta sono 14. Le accuse: per tutti, manifestazione non autorizzata; violenza privata (“consistita nel circondare e bloccare” l’autovettura del vice-commissario alla ricostruzione Cicchetti) a carico di 6.

Ricordiamo bene quella giornata, una delle tante in cui provammo a far sentire la nostra rabbia ed esasperazione verso chi ha utilizzato il nostro territorio solo per la propaganda e per i propri affari.

Come sempre ci fu impedito di manifestare davanti al Dicomac e pertanto il presidio fu organizzato alla rotonda delle Fiamme Gialle.

Allora, come adesso, ritenevamo vergognoso che non si potesse manifestare liberamente il proprio dissenso sotto la sede dei commissari alla ricostruzione (il Dicomac, DIrezione COMAndo e Controllo appunto). Per questo provammo ad avanzare verso la caserma della Guardia di Finanza, ma venimmo respinti con una violenza del tutto ingiustificata dalle forze dell’ordine; perfino il questore prese parte agli spintonamenti con cui fummo costretti a rimanere sulla rotonda.

Durante il presidio, arrivò l’automobile di servizio di Antonio Cicchetti, nominato un paio di mesi prima Vice-commissario alla ricostruzione. Una nomina alla quale ci eravamo già opposti con forza ritenendola in perfetta contiguità con la cricca Bertolaso-Letta. Cicchetti, è bene ricordarlo, tra le altre cose, è colui che ha causato l’indebitamento di due milioni di euro del Comune de L’Aquila per la mala gestione della Perdonanza nel biennio 2002-2004.

Ovviamente si alzarono fischi, urla e contestazioni, ma non capiamo come questo possa essere definito violenza. Lo rivendichiamo pienamente e lo rifaremmo.

Eppure quando a protestare sono stati esponenti della classe politica locale, i parametri di giudizio sono stati ben diversi. Le accuse per l’occupazione dell’autostrada sono state lasciate cadere subito, e quando il sindaco ha organizzato il presidio al Dicomac, sulla questione delle tasse, ovviamente le forze dell’ordine l’hanno autorizzato senza problemi (non era stato permesso neanche ai familiari delle vittime!).

Questo processo è l’ennesimo atto di repressione contro chi ha provato ad esprimere il proprio dissenso verso la scellerata gestione post-terremoto, ed ora si vede criminalizzato. Ormai siamo all’assurdo: i cittadini che si sono battuti per difendere il proprio territorio da cricche e criminalità sono pieni di denunce, mentre Letta, Bertolaso e chi aveva il compito di vigilare, vengono premiati, difesi, o promossi a capo della Protezione Civile.

Con i video e le testimonianze dimostreremo facilmente che se c’è stata violenza è stato da parte delle forze dell’ordine, e continueremo a batterci a testa alta a per una ricostruzione giusta e a difesa del nostro territorio, contro bugie e speculazioni.

Fonte: www.3e32.org

LE REAZIONI
Partito della Rifondazione Comunista – Federazione dell’Aquila

Esprimo a nome di Rifondazione Comunista la piena solidarietà ai cittadini che manifestarono il 9 novembre 2010, tra cui anche un nostro militante, accusati di violenza privata per aver bloccato l’autovettura del vice-commissario alla ricostruzione Cicchetti, un’accusa che appare sproporzionata per una dimostrazione di dissenso che non ha implicato violenza fisica. Ricordiamo che in quei giorni la struttura commissariale di fatto aveva sequestrato la decisionalità democratica spettante agli enti locali e si era isolata dal confronto con la popolazione situandosi nella caserma militare della guardia di finanza presso la quale erano proibite manifestazioni di qualsiasi sorta. Queste strutture commissariali si sono rivelate un ostacolo al processo di ricostruzione materiale e sociale della città, che oggi è iniziato solo con il superamento delle stesse. Il dissenso espresso allora da questi cittadini appare dunque ampiamente giustificato.
Francesco Marola – segretario provinciale PRC

SINISTRA CRITICA – L’AQUILA: SOLIDARIETA’ AGLI INDAGATI
Ancora una volta cittadine e cittadini dell’Aquila finiscono sotto processo per aver preso parte a manifestazioni di protesta contro il malaffare che ha dominato e sta dominando la ricostruzione post-terremoto.
Ancora una volta il panorama cittadino appare segnato dalla profonda dicotomia tra le cricche che hanno riso e lucrato sul dolore di tante famiglie dell’Aquila e le lotte dei tanti cittadini che hanno cercato di opporsi ad uno stato di cose veramente indegno di un paese civile.
Sinistra Critica – impegnata al fianco di chi oggi viene chiamato a giudizio – esprime tutto il proprio sdegno per una situazione paradossale e vergognosa che mira a colpire non i responsabili di tante porcherie ma chi ha rivendicato con la giusta determinazione soltanto “verità e giustizia”.
Sinistra Critica esprime anche la propria solidarietà a tutte e tutti gli indagati e si dichiara pronta a sostenerli in tutte le forme possibili.