INCIDENTI, CASSAZIONE: CHI PROVOCA CADUTA MOTO HA SEMPRE OBBLIGO DI FERMARSI

incidente_moto4 febbraio 2013 – Chi urta un motorino mentre e’ al volante della propria auto, ha sempre l’obbligo di fermarsi, anche se lo ‘scontro’ ha provocato soltanto la caduta del ciclomotore e nessun danno al suo conducente.

A sottolinearlo e’ la Cassazione, confermando la condanna inflitta ad un automobilista dalla Corte d’appello di Firenze. L’uomo era finito sotto processo per non aver dato la precedenza, svoltando a sinistra, ad un motociclista che proveniva alla sua destra. Il centauro era finito a terra e l’imputato aveva proseguito la sua marcia senza prestare soccorso.

“Il contatto con un ciclomotore – osservano gli ‘ermellini’ della quarta sezione penale in una sentenza depositata oggi – (o comunque, anche la sola caduta a terra del mezzo stesso), veicolo che comporta, come e’ noto, instabilita’ e precarieta’ di equilibrio per il conducente, imponeva l’obbligo della fermata” e “mette conto sottolineare che, secondo la versione dello stesso imputato, il conducente del ciclomotore si sarebbe rimesso in piedi da solo: cio’ dimostra – scrivono i supremi giudici – che, avendo avvertito la necessita’ di ispezionare la strada alle sue spalle attraverso lo specchietto retrovisore”, l’imputato “si era ben reso contro dell’incidente riconducibile alla sua condotta”.

I giudici di piazza Cavour, infine, ricordano che “il dovere di fermarsi sul posto nell’incidente deve durare per tutto il tempo necessario all’espletamento delle prime indagini rivolte ai fini dell’identificazione del conducente stesso e del veicolo condotto, perche’, ove si ritenesse che la durata della prescritta fermata possa essere anche talmente breve da non consentire ne’ l’identificazione del conducente, ne’ quella del veicolo, ne’ lo svolgimento di un qualsiasi accertamento sulle modalita’ dell’incidente e sulle responsabilita’ di causazione del medesimo, la norma stessa sarebbe priva di ‘ratio’ e di una qualsiasi utilita’ pratica”