IL TERREMOTO GLI AVEVA PORTATO VIA CASA E LAVORO: ARTIGIANO SI UCCIDE

Ha resistito alle scosse di terremoto del maggio 2012. Aveva ripreso l’attività di artigiano tra mille difficoltà, ma la demolizione della sua casa ormai distrutta è stata la scossa più forte, invincibile, che abbatte qualsiasi volontà di ricominciare. Così un parrucchiere di 68 anni ha scritto un biglietto ai famigliari e nella cantina dove viveva si è sparato con una Magnum 44.Sabato i funerali.

Moglia, 9 aprile – Un colpo di pistola al cuore, nella cantina dell’abitazione in cui era andato a vivere dopo il terremoto e dove aveva ripreso lentamente a lavorare tra mille fatiche. È morto così ieri mattina un uomo di 68 anni, di Moglia,  artigiano. I famigliari hanno trovato il suo corpo  alle 11.30. Accanto un biglietto: «Scusate per quello che vi ho fatto».


In tarda mattinata la notizia si è sparsa in paese che ha assistito attonito all’arrivo dell’ambulanza e delle auto dei carabinieri. Alimentando l’interrogativo più grande: perché lo ha fatto?

TERREMOTO EMILIA: I DANNI CAUSATI DAL TERREMOTO NEL COMUNE DI CAVEZZO (MODENA)Le forze dell’ordine accreditano una «verosimile crisi depressiva». Ma non è tutto: persone molto vicine alla famiglia raccontano di un uomo che non aveva retto alla botta causatagli dal terremoto che gli aveva cambiato la vita.  Un appartamento trasformato in negozio. Le scosse del 20 e 29 maggio gliel’hanno portato via. Il palazzo, inagibile e pericolante, è stato di recente abbattuto perché era impossibile restaurarlo. Una demolizione dolorosa per chi aveva investito soldi e speranze in quell’immobile: raccontano che lui non avesse avuto nemmeno la possibilità, date le condizioni di pericolo, di recuperare l’arredamento e gli strumenti del mestiere. E che al momento della demolizione fosse lì a piangere, disperato. Ma non è tutto. Anche la casa dell’artigiano era stata dichiarata off limits perché minacciata dal crollo di un palazzo pubblico. L’uomo si è sparato con una Magnum 44 regolarmente denunciata.

L’artigiano si chiamava Luigi Prandi, un parrucchiere molto conosciuto in paese. Oggi è stato un continuo pellegrinaggio di amici e conoscenti nella casa dove si era trasferito con la famiglia dopo il terremoto. I funerali si terranno sabato nella tensostruttura che ha sostituito la chiesa danneggiata dal sisma.

fonte: Gazzetta Di Mantova