SALUTE: QUELLA DEI FIGLI PEGGIORE DEI PADRI

Charming doctor playing with a little boy and his mother at the hospital16 aprile 2013 – I cattivi stili di vita rischiano di far arretrare l’aspettativa di vita attualmente in aumento. Infatti uno studio svolto in Olanda mostra che la salute peggiora di generazione in generazione.

La ricerca, su oltre 6000 individui, è stata pubblicata sulla rivista European Journal of Preventive Cardiology da Gerben Hulsegge dell’istituto di sanità pubblica olandese.

“Per gli italiani il peggioramento generazionale risulta particolarmente vero – afferma Walter Ricciardi, direttore dell’Istituto di Igiene dell’Università Cattolica di Roma; nei prossimi 10 anni si rischia un’inversione di rotta per l’aspettativa di vita”. “La medicina ha fatto grandi passi avanti in termini di sopravvivenza – sottolinea Stefano Del Prato, presidente della Società Italiana di Diabetologia; stupisce ancora di più, quindi, che quello che abbiamo guadagnato in capacità di cura, lo perdiamo per colpa degli stili di vita”.

Gli olandesi hanno analizzato i dati dello studio ‘Doetinchem Cohort’, iniziato nel 1987. I principali fattori di rischio tenuti sotto controllo sono peso corporeo, pressione del sangue, livelli di colesterolo totale e colesterolo buono. Il campione è stato stratificato in base a sesso e generazione di appartenenza creando gruppi di età (20-29, 30-39, 40-49, 50-59 anni). Ogni visita di follow-up aveva lo scopo di misurare il profilo di rischio di ciascuna generazione: si andava a vedere se gli individui di un certo gruppo di età avevano un differente profilo di rischio rispetto a quelli dello stesso gruppo di età ma della generazione precedente (nati 10 anni prima).

E’ emerso che la salute peggiora di generazione in generazione: i 30enni di oggi sono più in sovrappeso, hanno maggiori problemi di ipertensione e colesterolo alto dei 30enni di dieci anni prima e così via per i 30enni delle generazioni ancora precedenti.

Ad esempio che il 52% dei 30enni della generazione più recente è in sovrappeso e obeso contro il 40% dei 30 anni della generazione precedente (di dieci anni prima). “Da noi questo quadro è particolarmente vero – afferma Ricciardi; i bambini italiani sono quelli con maggiori problemi di sovrappeso in Europa”; nelle generazioni precedenti i bambini erano generalmente magri.

Il peggioramento del profilo di rischio metabolico di generazione in generazione, spiega Del Prato, è dovuto soprattutto all’alimentazione troppo calorica e alla sedentarietà. Per esempio un panino di oggi vale in calorie molto più di un panino di 20 anni fa di pari peso. Viceversa oggi bruciamo meno calorie perché ci muoviamo meno. I giovani di oggi sono troppo abituati a snack e cibi spazzatura magari consumati di fronte a pc o TV”.

“C’é un peggioramento costante dei fattori di rischio legati a comportamenti e stili vita (dieta, sedentarietà, fumo, consumo di alcolici) – conclude Ricciardi – e siccome questi incidono per oltre l’80% sulle malattie nelle popolazioni occidentali, il rischio è di vanificare il guadagno in termini di anni di vita conquistati negli ultimi decenni”.

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