Sembra assurdo ma è così: lo calcola un ampio studio sulla popolazione mondiale che per la prima volta quantifica i ben noti danni da zucchero. E si riaccende la polemica sugli interventi per limitarne l’uso.
Salutisti e bibite zuccherate: una guerra ancora aperta
In Italia ci aveva provato il ministro della salute Renato Balduzzi, negli Stati Uniti il sindaco di New York, Michael Bloomberg. Ma entrambi sono stati affossati dalle pressioni e dalle proteste dei produttori di bibite zuccherate (attenzione: zuccherate, non gassate!): non toccate (e non tassate) cole, aranciate, chinotti, succhi di frutta e via dicendo. C’era stato anche un contestato spot televisivo a prendere le difese della Coca Cola, regina tra le accusate. Eppure sono ormai tantissime le evidenze scientifiche che spiegano i danni alla salute correlati all’assunzione di questi prodotti e tutto lascia credere che Balduzzi e Bloomberg abbiano perso una battaglia, ma che la guerra resti aperta. Non solo perché questo genere di bevanda è già frenata dalle tasse ed eliminata dalle scuole e dai luoghi pubblici di diversi Stati americani e della Francia. Ma soprattutto perché sempre più pressante è l’appello della comunità medica.
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Le patologie collegate allo zucchero |
Ma gli effetti sulla salute dello zucchero sono noti da tempo, e quest’ultima pubblicazione per la prima volta conta i danni, e quantifica una vera strage.
I ricercatori hanno analizzato informazioni raccolte negli ultimi 2 anni e mezzo dal Global Burden of Diseases Study, considerando quanti zuccheri vengono assunti dalla popolazione, e dividendo i dati per età e sesso. Hanno poi calcolato l’impatto sul numero di obesi, sui malati di diabete, sul numero degli attacchi cardiaci e sull’incidenza di alcuni tumori, riuscendo a determinare il collegamento tra queste malattie, l’assunzione di zuccheri e la mortalità, diviso per età e genere.
Le vittime
Solo nel 2010, negli Usa 25mila decessi sono collegati all’abuso di zucchero da “lattina”: 133mila per diabete, 44mila per attacchi cardiaci, 6mila per tumore. “Il 78% di questi morti, causate dall’abuso di bevande zuccherate, si concentra nei Paesi mediamente o scarsamente sviluppati,” hanno specificato gli autori. Ma ecco come si dividono i decessi “da eccesso di bevande zuccherate”: 38mila morti in America Latina e 11mila morti nell’Eurasia centro-orientale. Il Messico, che vanta il triste primato del più alto consumo procapite di queste bibite, conta 318 morti per questo motivo ogni milione di adulti. Il Giappone, che ha il minore consumo, ha di conseguenza anche il minor rischio: 10 morti per questi motivi ogni milione di adulti.
“La nostra analisi dovrebbe spingere le amministrazioni a insistere per ridurre il consumo di bevande zuccherate: tasse, campagne informative, ogni mezzo teso a ridurre la disponibilità di questi prodotti sarà utile”, ha detto Gitanjali Singh, co-autore della ricerca.
Secondo le raccomandazioni dell’American Heart Association, le donne in particolare devono prestare attenzione, e limitare il loro consumo di zucchero a solo 100 calorie al giorno, l’equivalente di 6 cucchiaini. Per gli uomini, si parla di 150 calorie da zuccheri, 9 cucchiaini: meno di quello contenuto in una sola lattina.
di Michela Dell’Amico
da Wired.it
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