SALUTE: 2% DEGLI ITALIANI HA COMPORTAMENTI VIOLENTI DURANTE IL SONNO

snoopy_sonno17 luglio 2013 – Vestirsi, girovagare per casa, uscire all’esterno e guidare: tutto mentre si dorme.

E’ quello che può accadere ai sonnambuli, il 3,5% circa della popolazione italiana, che a volte possono commettere anche atti violenti, fino all’omicidio, in uno stato di incoscienza. “Questo è un fenomeno largamente sottodiagnosticato in Italia ma che riguarda, secondo alcuni studi, circa il 2% della popolazione adulta.

Gli omicidi sono davvero rari“. A fotografare il fenomeno per l’Adnkronos Salute è Sergio Garbarino, direttore del Centro di medicina del sonno del Dipartimento di neuroscienze dell’Università di Genova. Secondo Garbarino il caso del cantoniere accusato dell’omicidio della moglie a Vauda (Torino) e che ha sempre sostenuto di aver agito durante un sogno, oggi condannato a 24 anni di carcere, “a memoria credo sia l’unico del genere registrato in Italia – sottolinea l’esperto – ma è anche la dimostrazione della mancanza di un preciso protocollo diagnostico condiviso che possa essere utilizzato per perizie in Tribunale in casi di sospetto sonnambulismo violento”.

“In Italia – precisa Garbarino, presidente della Commissione sonnolenza, sicurezza e trasporti dell’Associazione italiana medicina del sonno – c’è una lacuna dottrinale in merito all’inquadramento giuridico di questi delitti commessi durante la fase di sonnambulismo. Recentemente è stato pubblicato sulla rivista ‘Journal of Clinical Sleep Medicine’ un articolo del gruppo di lavoro di Christian Guilleminault dell’Università di Stanford, ‘Defending sleepwalkers with science and an illustrative case’.

Il lavoro dimostra la necessità, per stabilire se si è di fronte a casi di comportamenti violenti durante il sonno, della registrazione polisonnografica (un elettroencefalogramma durante tutta la notte) con la misurazione di due parametri indispensabili per poter diagnosticare scientificamente un caso: il Cap (Cyclic alternating pattern) e l’attività ad onde lente o Swa (Slow wave activity).”Il sonnambulismo – ricorda l’esperto – insorge in età pediatrica, tra i 4 e gli 8 anni, ha una fase adolescenziale in cui tende a scomparire, ma può perdurare anche negli adulti, dove in alcuni casi si sviluppa in una fase patologica cronica”. Infine secondo Garbarino “se il paziente affetto da sonnambulismo vive una fase di forte stress e mancanza di sonno, il comportamento violento nella fase di incoscienza è più frequente. Ci sono – sottolinea – diversi casi clinici riportati da studi americani che hanno studiato e illustrato questo tipo di fenomeni”.

(Adnkronos)

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