INGV: QUALE PERCEZIONE DEL RISCHIO SISMICO IN ITALIA?

Una delle componenti più importanti per la riduzione del rischio sismico è la consapevolezza della popolazione. Bene: in Italia nove cittadini su dieci residenti in Zona 1 (la più pericolosa) sottovalutano il pericolo che potrebbe derivare da un terremoto. Per la Zona 2 il valore della sottostima si attesta sul 70%.

A queste conclusioni sono giunti Massimo Crescimbene e Federica La Longa dopo un’indagine sulla percezione del rischio sismico in Italia. L’indagine è stata effettuata online attraverso la compilazione di un test sulla percezione del rischio sismico (www.terremototest.it). Sono stati raccolti finora circa 6.000 test (5585 alla fine di Luglio 2013) distribuiti su tutte le regioni italiane.


GraphA1

Le colonnine verdi del grafico mostrano la corretta percezione della pericolosità in base alla zona di residenza. Le colonnine gialle, la sottostima di 1 punto; le rosse, la sottostima di 2 punti; le colonnine viola la sottostima di 3 punti. La colonna violetta lampeggiante mostra la somma totale delle sottostime della pericolosità percepita. In diverse gradazioni di azzurro sono riportate le sovrastime della percezione della pericolosità, cioè le percentuali delle persone che hanno una percezione di una pericolosità più elevata rispetto alla zona sismica in cui vivono. Spicca la piccola percentuale delle colonnine verdi (percezione adeguata) e la tendenza generale alla sottostima, soprattutto nelle zone a maggiore pericolosità.

Il test consente di calcolare il punteggio della percezione per ogni fattore che costituisce il rischio sismico:

rischio sismico = pericolosità sismica x valore esposto x vulnerabilità

In questa prima fase della ricerca sono stati confrontati i valori che riguardano la percezione della pericolosità sismica con la pericolosità sismica che le attuali conoscenze scientifiche attribuiscono alle zone in cui viviamo (pericolosità “da normativa”). Le conoscenze scientifiche, sinteticamente riportate nelle mappe di pericolosità sismica (MPS04), vengono recepite dalle leggi dello stato e da queste vengono tratte le linee guida per costruire nuovi edifici o adeguare quelli già esistenti in modo da poter resistere ai terremoti attesi in quella zona.

Il confronto tra la percezione della pericolosità e la pericolosità “da normativa” ha evidenziato come quasi 9 cittadini italiani (8,6) su 10 residenti in Zona 1 (la più pericolosa) non hanno una corretta percezione del pericolo che potrebbe derivare da un terremoto.

Questo dato viene confermato anche per quelli che abitano in Zona 2, dove 7 cittadini su 10 sottostimano il pericolo che potrebbe derivare loro dagli effetti di un terremoto. Nelle zone “meno pericolose” (la 3 e la 4) le cose vanno un po’ meglio: i cittadini che hanno una corretta percezione della pericolosità sono solo 4 su 10, ma la distribuzione è più bilanciata tra sotto- e sovrastime (vedi figura e tabella sotto).

Il test può essere tuttora compilato online all’indirizzo www.terremototest.it .


Il test è completamente anonimo e a fini di ricerca. Ogni compilatore alla fine del test riceve una risposta online che confronta la sua percezione con la pericolosità da normativa e gli fornisce alcune indicazioni utili per approfondire il tema della riduzione del rischio.

Per ulteriori approfondimenti e spiegazioni consulta il sito https://sites.google.com/site/ingvdpc2012progettos2/deliverables/d2_6 (in inglese) oppure puoi metterti in contatto con noi all’indirizzo email: info@terremototest.it

tabella

La ricerca è stata svolta nell’ambito dei progetti di ricerca finanziati dal Dipartimento della Protezione Civile nel 2012 (DPC- INGV  Progetto S2 – Constraining observations into seismic hazard, coord. L. Peruzza) https://sites.google.com/site/ingvdpc2012progettos2/), Task coord. Massimo Crescimbene e Federica La Longa (INGV)

fonte: INGV Terremoti