PREVENZIONE RISCHIO SISMICO, ARRIVANO I FONDI PER LE REGIONI: ECCO L’ELENCO PER IL 2013

earthquake_risk_rischio_terremotoÈ stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 258 del 6 novembre 2014 il decreto del Capo Dipartimento del 4 agosto 2014, che ripartisce tra le Regioni i finanziamenti per gli interventi di prevenzione del rischio sismico previsti dall’art.11 della legge n. 77 del 24 giugno 2009, relativamente all’annualità 2013.

Il Piano nazionale per la prevenzione del rischio sismico, avviato dopo il terremoto in Abruzzo del 6 aprile 2009, prevede infatti lo stanziamento di 965 milioni di euro in 7 anni, per realizzare interventi finalizzati alla mitigazione del rischio sismico sull’intero territorio nazionale.

L’ocdpc n. 171 del 25 giugno 2014 disciplina l’utilizzo dei contributi relativi ai fondi per l’annualità 2013, pari a 195,6 milioni di euro. Il Dipartimento ripartisce i contributi tra le Regioni sulla base dell’indice medio di rischio sismico, privilegiando le aree a maggiore pericolosità, per indirizzare l’azione verso le riduzione delle perdite di vite umane.
I fondi a disposizione per l’annualità 2013, come per le annualità precedenti, sono destinati a studi di microzonazione sismica e analisi della Condizione limite per l’emergenza (lettera a) e a interventi strutturali su edifici pubblici strategici o rilevanti per finalità di protezione civile, nonché edifici privati (lettere b+c).

Tabella 1: Ripartizione del Fondo tra le Regioni per l’annualita’ 2013

N. comuni (*) Finanziamento (€) lettera a) Finanziamento (€) lettera b)+c)
Regione
Abruzzo 276 1.153.233,00 12.253.100,60
Basilicata 117 710.681,63 7.550.992,33
Calabria 402 2.274.773,62 24.169.469,75
Campania 426 2.207.914,25 23.459.088,93
Emilia-Romagna 283 985.281,61 10.468.617,08
Friuli Venezia-Giulia 202 562.732,41 5.979.031,90
Lazio 299 984.207,63 10.457.206,07
Liguria 111 170.285,30 1.809.281,31
Lombardia 202 183.329,60 1.947.877,03
Marche 239 739.066,71 7.852.583,75
Molise 134 814.487,46 8.653.929,27
Piemonte 141 127.667,84 1.356.470,84
Puglia 84 709.435,51 7.537.752,32
Sicilia 282 2.233.201,27 23.727.763,52
Toscana 247 658.532,03 6.996.902,77
Umbria 92 757.504,17 8.048.481,86
Veneto 335 647.861,69 6.883.530,43
Totale 15.920.195,73 169.152.079,76

(*) i comuni sono riportati nell’allegato 7 dell’ordinanza del Capo dipartimento della protezione civile 19 giugno 2014, n. 171

Con un successivo decreto del Capo Dipartimento saranno ripartiti i fondi per altri interventi urgenti e indifferibili per la mitigazione del rischio simico (lettera d), regolati, dall’ocdpc n.171.

Relativamente ai contributi per interventi strutturali su edifici privati (lettera c), le Regioni sono tenute a destinare da un minimo del 20% fino a un massimo del 40% del finanziamento ad esse assegnato, purché questo sia pari o superiore a 2 milioni di euro e a comunicarlo al Dipartimento della Protezione Civile entro 45 giorni dal 6 novembre 2014, data di pubblicazione di questo decreto in Gazzetta Ufficiale.

Le Regioni definiscono i programmi di utilizzo delle risorse. Il monitoraggio degli interventi finanziati viene svolto attraverso una procedura che prevede i seguenti passi:
– le Regioni trasmettono alla Commissione tecnica interistituzionale (ex opcm 3907/10) gli atti relativi agli studi di microzonazione sismica e alle analisi della Condizione

Limite per l’Emergenza (obbligatorie) per la validazione;
– i Comuni interessati trasmettono alle Regioni le proposte di priorità di interventi strutturali su edifici pubblici strategici che ricadono nel loro territorio, con l’attestazione dell’assenza di impedimenti e la descrizione delle caratteristiche dell’immobile presenti nelle schede di verifica sismica;
– i Comuni interessati trasmettono alle Regioni le proposte di priorità di intervento strutturale su edifici privati che ricadono nel loro territorio, allegando la descrizione delle caratteristiche previste nel modello di richiesta di contributo, con calcolo automatico del punteggio e del contributo massimo concedibile;
– le Regioni trasmettono al Dipartimento i resoconti annuali delle attività secondo i modelli riportati nell’allegato 1 a questo decreto.