IL 55% DEI ‘NAVIGATORI’ ABRUZZESI SI INFORMA ONLINE

internet-news-notizieLa rivoluzione dei sistemi di comunicazione si fa sentire anche in Abruzzo, dove il 55.5 per cento degli utenti di internet legge giornali, informazioni e riviste online (55,8 per cento in Italia), mentre il 15.5 per cento degli utenti legge o scarica libri online ed e-book (15,6 per cento in Italia).

La ‘rivoluzione digitale’, pero’, in Abruzzo riesce solo ad alleviare i duri colpi inferti dalla crisi, senza invertire la rotta: nel secondo semestre del 2015, infatti, sono attive nelle quattro province 1099 imprese artigiane operanti nel settore della comunicazione, con una flessione, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, pari al – 3.4 per cento, dato che colloca l’Abruzzo all’ultimo posto della classifica nazionale. I lavoratori del settore sono 1.828.

E’ quanto emerge da un approfondimento che Confartigianato Abruzzo ha condotto su un’indagine del Centro studi di Confartigianato nazionale, basata su dati dell’Istat e di Unioncamere-Infocamere e presentata nei giorni scorsi a Rovereto, nel corso del convegno ‘Da Depero al digital marketing’.

A livello territoriale e’ significativo il dato registrato dalla provincia di Chieti: 355 le imprese, per un totale di 535 addetti, con una flessione, nel periodo in esame, pari al -5,3 per cento, dato che colloca il Chietino all’ultima posizione della graduatoria nazionale. Nella provincia di Pescara sono attive 262 imprese (-2,2 per cento; 517 addetti), nel Teramano 250 (-2,3 per cento; 387 addetti) e nell’Aquilano 232 (-2,9 per cento; 389 addetti). A livello nazionale.

“Nonostante la flessione registrata in Abruzzo – commenta il direttore regionale di Confartigianato Daniele Giangiulli – la ‘rivoluzione digitale’ sta spingendo anche nella nostra regione la creazione d’impresa. Il comparto in cui operano gli artigiani della comunicazione e’ in rapida espansione e le nuove tecnologie – conclude Giangiulli – rappresentano oggi forse l migliore occasione pe rlo sviluppo di attivita’ imprenditoriali, soprattutto da part dei piu’ giovani”. (AGI)

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