TERREMOTO, INGV: NON SI SONO ATTIVATE ALTRE FAGLIE, LUNGA 25KM QUELLA DEL SISMA

faglia

26 agosto 2016 – E’ lunga circa 25 km la faglia che si è attivata con il terremoto di due notti fa tra Amatrice e Norcia. Una faglia che, al momento, non ha provocato l’attivazione di altre zone vicine ma che, comunque, viene monitorata costantemente. E’ quanto ha dichiarato ad Agenparl Alessandro Amato dell’Ingv.

La faglia attivata fino a dove arriva?

La faglia, come desumibile dalla distribuzione degli aftershock, si estende per circa 25 km in direzione “appenninica” (in quest’area NNO-SSE circa) e circa 10 km nella direzione perpendicolare. Si estende quindi dalla zona di Norcia (PG) a Nord fino ad Amatrice (RI) a sud. L’analisi dei dati sismologici ha permesso di chiarire che si tratta di una faglia di tipo “estensionale”, o “normale”, dovuta quindi a un processo di stiramento della crosta in senso trasversale alla catena montuosa, in accordo con precedenti terremoti della regione (Umbria-Marche 1997, L’Aquila 2009).

L’ipocentro da Amatrice si è spostato verso Norcia. Il fenomeno si è esaurito o è destinato a migrare ancora verso Nord? Almeno dai dati in vostro possesso come analisi?

Non c’è stato un vero spostamento di ipocentri. La faglia che si attiva con un terremoto di magnitudo 6 arriva a rompere l’intera faglia per tutta la sua estensione. Come sempre accade per terremoti di questo tipo, dopo il terremoto principale si verificano molti “aftershocks”, che interessano tutta l’area di faglia e i suoi bordi.

Sono presenti, al momento, altri fenomeni di attivazione di faglie vicine, come successe per il terremoto dell’Umbria del 1997?

Al momento non si sono osservati spostamenti su altre faglie. Il continuo monitoraggio sismico, effettuato con i dati della Rete Sismica Nazionale dell’INGV permettono di seguire il fenomeno con un grande dettaglio. Tuttavia, allo scopo di osservare con maggiore attenzione la fenomenologia in corso, mappando tempestivamente eventuali migrazioni di epicentri e attivazione di altre faglie, l’Ingv ha installato nell’area epicentrale dieci nuove stazioni sismiche immediatamente dopo la scossa principale.