2 MESI DAL TERREMOTO, E PER LE ‘CASETTE’ BISOGNERA’ ASPETTARE LA PRIMAVERA

Il prototipo delle Soluzioni abitative in emergenza

Il prototipo delle Soluzioni abitative in emergenza

24 ottobre 2016 – Dovrebbero arrivare a primavera le casette di legno temporanee da collocare in aree vicine ai centri abitati delle zone terremotate.

E’ quanto emerso durante una riunione presso il Ccr di Pescara del Tronto, a cui hanno partecipato il commissario straordinario Vasco Errani e il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio.

Tempi dettati non solo dalla fornitura e dall’assemblaggio delle strutture, ma dalla necessità di realizzare opere di urbanizzazione, portando nelle aree individuate acqua, luce, gas, fogne e realizzando strade e marciapiedi. In realtà realizzate anche in altri materiali, note a tutti con l’acronimo Sae (Soluzioni abitative d’emergenza), le casette permetteranno alle popolazioni di rimanere nei loro territori in attesa della ricostruzione dei centri abitati.

Al momento resta fuori da questo progetto la frazione di Capodacqua, i cui abitanti invece premono per tornare a vivere vicino alle loro case.

È da vedere se riusciremo a realizzare un campo a Capodacqua – ha detto Errani -. Prima, infatti, dobbiamo capire se è possibile realizzare una via di accesso per i camion; dobbiamo creare una strada alternativa a quella che c’è e non è semplice. Senza dimenticare la grande incognita del meteo in inverno.

Ieri, due mesi dopo il terremoto, a Pescara del Tronto, la frazione ormai ridotta a cumuli di macerie, sono state ricordate le 51 vittime delle Marche con una messa, alla presenza della presidente della Camera Laura Boldrini, dell’europarlamentare Simona Bonafè, di Errani e Curcio, del governatore Luca Ceriscioli, del sindaco Aleandro Petrucci.