TERREMOTO, RAPPORTO SCUOLE: QUASI 9 SU 10 COSTRUITE SENZA CRITERI ANTI-SISMICI

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4 novembre 2016 – Quasi nove scuole italiane su 10 (l’87%) sono costruite senza criteri anti-sismici. E’ quanto denuncia Legambiente con il XVII Rapporto Ecosistema Scuola, l’indagine annuale sulla qualita’ dell’edilizia scolastica.

Dall’analisi emerge che il 65,1% delle scuole e’ stato costruito prima dell’entrata in vigore della normativa antisismica del 1974 e il 90,4% prima della legge in materia di efficienza energetica (1991). Il 40% delle scuole si trova in aree a rischio sismico e il 3% in aree a rischio idrogeologico.

Sul fronte della sicurezza antisimica, anche se cresce la percentuale media degli edifici che hanno effettuato verifiche di vulnerabilita’ sismica, che passa da circa il 25% dello scorso anno al 31%, rimane troppo bassa la media nazionale di quelli costruiti secondo criteri antisismici, meno del 13%.

Ancora forti le differenze tra Nord e Sud, i capoluoghi di provincia del sud dichiarano di avere 3 scuole su 4 in aree a rischio sismico e una necessita’ di interventi di manutenzioni urgenti che e’ del 58,4%, quasi venti punti percentuali in piu’ della media nazionale. Il nord, invece, mantiene una discreta capacita’ di investimenti, ad esempio nella manutenzione straordinaria, con 62.807 euro ad edificio, cifre in media 5 volte maggiori delle altre aree del Paese.

“Le scuole italiane – ha spiegato Rossella Muroni, presidente di Legambiente – possono e devono diventare un grande cantiere di innovazione diffusa, uscendo cosi’ da una situazione di arretratezza e insicurezza, di sprechi in bolletta, per restituire alle citta’ e agli studenti spazi sicuri e adatti a una moderna didattica. Abbiamo deciso di organizzare un Forum sull’edilizia scolastica proprio per mettere queste sfide al centro del dibattito nazionale, coinvolgendo i diversi attori per spingere l’adeguatamento sismico e l’efficientamento energetico del patrimonio edilizio”.

Il terremoto di Amatrice, che ha provocato il crollo di un edificio scolastico su cui erano stati realizzati nel 2012 interventi di ristrutturazione per 700mila euro, e il sisma dello scorso 30 ottobre, aggiunge il Presidente di Legambiente, “ci ricordano drammaticamente quanto sia urgente partire da queste due priorita’, fissando obiettivi chiari negli interventi, per avere edifici piu’ sicuri e adeguati alle esigenze delle persone che li abiteranno. Per questo chiediamo al Governo di partire subito con un piano di messa in sicurezza di tutte le scuole nelle aree 1 e 2 di rischio sismico”.

I DATI RELATIVI ALLE SCUOLE IN ABRUZZO

Chieti (30º), L’Aquila (38º) partecipano all’indagine posizionandosi nella zona più alta della graduatoria mentre Pescara (65º) e Teramo (69º) si piazzano in coda.
Grazie alla forte incidenza dei dati dell’Aquila, le scuole abruzzesi sono di recente costruzione (il 17,2% costruite dal 2001 al 2015 a fronte del 5% della media nazionale), tutte edificate come scuole e costruite secondo i criteri antisismici (32,2% a fronte del 12,7% della media nazionale).

Nel caso dell’Aquila parliamo di scuole poste in MUSP (Moduli ad Uso Scolastico Provvisorio).
Sicuramente anche a seguito dell’evento sismico del 2009, le amministrazioni hanno avviato verifiche di vulnerabilità sismica per il 63,3% degli edifici a fronte del 31% della media nazionale.
Necessitano di manutenzione urgente ancora il 71,3% delle scuole rispetto al 39,4% della media nazionale, soprattutto a Pescara e Teramo, considerato anche che solo il 53,7% degli edifici ha goduto di manutenzione straordinaria negli ultimi 5 anni.

Sul fronte delle certificazioni, le scuole hanno quelle di collaudo statico (70,4%), di idoneità statica (90,2%) e igienico-sanitaria (74,8%), ma sono ancora insufficienti quelle di agibilità (47,9%) e di prevenzione incendi (46,3%). Nel 2015 le amministrazioni hanno investito poco sia in manutenzione ordinaria che straordinaria, ben al di sotto della media nazionale, ma si sono impegnate più sul fronte dei servizi e delle pratiche ecocompatibili.

Riguardo la mobilità, linee di pedibus (10,7%) a Pescara, le scuole nei quattro Comuni capoluogo hanno a disposizione
attraversamenti pedonali (96,4%) e beneficiano del presidio di nonni vigili (27,2%). Tra gli edifici in cui viene utilizzata energia rinnovabile (31,4%) troviamo soprattutto fotovoltaico (100%) e solare termico (41,5% a fronte del 23,3% della media nazionale), il mix di fonti riguarda il 41,5%.

I fondi che arrivano dai conti energia vengono riutilizzati per finanziare progetti scolastici che riguardano iniziative ludico sportive. Riguardo la questione di rischio ambientale Pescara, Chieti e Teramo hanno attivato monitoraggi sulla presenza amianto e sono stati realizzati interventi di bonifica solo nell’1,8% degli edifici (contro il 4,3% della media nazionale). Il 17,2% di edifici si trova inoltre tra 1 e 5 km dalle industrie e il 2,4% entro 1 km.

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