CASETTE DI LEGNO: SERVONO TRE SETTIMANE PER AVERLE, MA GLI SFOLLATI ATTENDERANNO 7 MESI QUELLE DELLA PROTEZIONE CIVILE

Il prototipo delle Soluzioni abitative in emergenza

Il prototipo delle Soluzioni abitative in emergenza

6 novembre 2016 – Servono tre settimane, un mesetto al massimo per sistemarle e dormire sereni. Queste costruzioni  sono un’alternativa intelligente alle abitazioni antisismiche in muratura.

Il signor Bruno dalle Pezze della ditta Rubner Haus di Chienes (Bz) può contare su 300 addetti e mezzo secolo d’esperienza in cantiere.

Così si pronuncia relativamente alle casette ordinate dalla Protezione Civile per accogliere gli sfollati di Marche e Umbria. «Le ho viste di recente quelle case, sono fatte in struttura metallica con dei tamponcini, non mi dica che costano più delle mie, non è possibile».

Ma in effetti è così. Del resto, sono il commissario Errani e il direttore della Protezione Civile Curcio che sanno qual è la casa «giusta».

«Tra l’altro – racconta – abbiamo numerose richieste dalla zona di Norcia, dove ci sono ancora case costruite dopo il terremoto del 1985 che stanno tranquillamente in piedi!».

Quanto alla sicurezza dice: «Sono abitazioni che abbiamo testato in Portogallo, lì hanno una piattaforma speciale che si muove nei due sensi, da destra a sinistra e avanti e indietro, proprio come fanno i terremoti. Oddio, servirebbe anche quello sussultorio, ma va bene così…».

«La struttura oscilla ma poi torma al suo posto. Il legno è la materia prima che meglio si presta a sopportare le scosse e riesce a scomporre la spinta sismica in tante piccole forze. In questi giorni stanno arrivando molte richieste ma purtroppo siamo bloccati perchè dobbiamo avere il permesso di edificare da parte dei sindaci. Molta gente ci chiede la disponibilità a costruire anche scuole e uffici, ma senza il permesso…».
Ecco il servizio di RAI3

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