L’AQUILA CAPITALE DELLE SCIE CHIMICHE: CONVEGNO NAZIONALE SABATO 19 NOVEMBRE

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“Come vice presidente vicario del Consiglio comunale della città dell’Aquila, ho proposto ai miei colleghi consiglieri un’iniziativa considerata da una parte dell’opinione pubblica insolita e di dubbia importanza, ma ne ottengo l’autorizzazione, con l’approvazione di un ordine del giorno”.

Inizia così una nota del vice presidente del Consiglio comunale dell’Aquila, Ermanno Giorgi (Centro democratico), che presenta un convegno sul discusso fenomeno delle scie chimiche.

Il convegno nazionale che si terrà sabato 19 novembre dalle ore 9.00 alle ore 18.00 all’Auditorium del Parco – spiega – permetterà di ascoltare la voce delle associazioni e dei singoli ricercatori che da anni studiano il fenomeno delle scie persistenti nel cielo, fenomeno evidente, fortemente anomalo, che una parte di giornalisti e intellettuali di questo Paese non pare proprio voglia vedere.

La scienza ufficiale fa un clamoroso autogol negando il fenomeno o dandone spiegazioni inconsistenti, non vorremmo che gli imponenti stanziamenti dei governi Nato influenzino tale atteggiamento coinvolgendo centri di ricerca, aziende e università.

Queste scie compaiono dopo accordi politici precisi. 19/07/2001 ‘Accordo bilaterale Italia-Usa sui cambiamenti climatici’ ricerca congiunta sui cambiamenti climatici firmato a Roma da Bush e Berlusconi.

C’è una tecnologia militare molto avanzata in grado di accelerare i fenomeni naturali per renderli sempre più distruttivi ed effettivamente abbiamo visto per esempio, la pioggia trasformarsi in ‘bombe d’acqua’ mai viste precedentemente.

Vogliamo saperne di più, prima di liquidarle come ‘bufale’, vogliamo che questi discorsi siano affrontati alla luce del sole.

Pensiamo sia doveroso indagare a fondo su quello che avviene nel nostro ambiente e che sia indice invece di irresponsabilità sia il disinteresse che la paura di fare qualcosa che qualcuno non gradisce che venga fatto, detto compreso.

A tutti noi uomini di questa terra è stata affidata la cura e la vigilanza dell’ambiente, a maggior ragione come amministratori pubblici abbiamo il dovere di osservare, di sapere, di capire e di informare; saremmo degli ipocriti e dei vigliacchi se, per qualsiasi motivo, mancassimo di assolvere a questo dovere“.