EMERGENZA CINGHIALI: IN APPROVAZIONE NUOVA LEGGE

cinghiali

Vanno oggi in III Commissione a L’Aquila le due proposte di modifica del regolamento sulla caccia al cinghiale in un Abruzzo in piena emergenza ungulati.

Per Lorenzo Sospiri primo firmatario di una delle due proposte di modifica dell’attuale regolamento è assai probabile che, pur di convergere verso una soluzione immediata di una emergenza non più procrastinabile, si deliberi una sorta di terza proposta frutto della fusione delle due oggi al voto.

Di certo c’è che maggioranza e opposizione di centrodestra sono in assoluta sintonia nel ritenere che quella dell’emergenza cinghiali sia per la nostra regione estremamente impattante certamente dal punto di vista dei danni alle colture ma anche in termini di vite umane troppo spesso a rischio sulle strade regionali.

Oggi, intanto, l’esame della doppia proposta in III Commissione a L’Aquila: nell’ambito della stessa seduta, subito a seguire, il voto che renderà immediatamente esecutivo un regolamento dettato dall’urgenza emergenza. Appena un mese fa la rumorosa protesta dei sindaci dell’intera provincia di Chieti approdata sul tavolo del Prefetto Antonio Corona.

Quanto alle due proposte, oggi  sul tavolo del Presidente della III Commissione Consiliare regionale Lorenzo Berardinetti, la prima è stata firmata da 13 Consiglieri di maggioranza (Pepe, Berardinetti, Mariani, Di Pancrazio, Paolucci, D’Alessandro, Olivieri, Monticelli, Paolini, Monaco, Calducci, Petrucci, Gerosolimo), ivi compreso l’Assessore alle politiche venatorie Dino Pepe, che prevede sostanzialmente una nuova ripartizione dei compiti, tra Regione e ATC, assegnando alla Regione competenze di programmazione, pianificazione territoriale ed agli Atc quelle di gestione diretta ed altre, eventualmente, su delega della Regione.

In questa proposta, condivisa tra le altre anche con tutte le Associazioni di categoria agricole (Cia, Coldiretti, Confagricoltura e Copagri), si prevede la riapertura alla caccia in braccata, oggi vietata, anche nelle aree non vocate, dove la specie si è insediata negli ultimi anni creando un vero clima di allarme sociale, con il ripetersi di incidenti stradali ed aggressioni ai cittadini nelle zone periurbane. La seconda proposta, che porta la firma di 4 Consiglieri di minoranza (Gatti, Sospiri, Febbo, Iampieri) e di taluni Atc, prevede invece il mantenimento del divieto di svolgere le cacce collettive ed il passaggio di tutte le competenze delle ex Province agli Atc, ivi compresa la redazione di tutti i Piani di gestione e caccia alla specie.