Chiesa delle Anime Sante, foto dell’abside non riaperta al pubblico

La chiesa di Santa Maria del Suffragio, meglio conosciuta come chiesa delle Anime Sante, e’ stato uno dei monumenti simbolo del terremoto del 6 aprile 2009. Situata in Piazza Duomo, la piazza dell’antico mercato dell’Aquila, varie telecamere sono rimaste inutilmente in attesa, per giorni, che una scossa di assestamento facesse crollare definitivamente quella parte di cupola rimasta in piedi, realizzata dall’architetto Giuseppe Valadier nel 1805.
E’ il 30 settembre 1708 quando la Curia aquilana decide per l’edificazione a favore della Confraternita di Santa Maria del Suffragio, la cui sede era stata fortemente danneggiata dal terremoto del 1703. Si temeva allora che potesse nuocere al prestigio della cattedrale di San Massimo, altro edificio che ha risentito molto del sisma dell’Aquila, sebbene esternamente i danni non siano così visibili.
Adottata ufficialmente dal Governo francese, la stima delle risorse economiche necessarie al restauro fornita dal Ministero e’ di 6 milioni e 500 mila euro. Quattro gli anni stimati per il completamento dei lavori.

Il 19 marzo 2010 e’ stata riaperta al pubblico la navata della chiesa.
L’abside e’ stata separata con un muro provvisorio, eretto all’altezza del transetto. Il crollo della cupola e della lanterna ha infatti provocato nel pavimento una voragine di circa un metro, all’altezza dell’altare maggiore, sostituito per ora da un altare provvisorio che consente di celebrare le funzioni.

L’opera di consolidamento delle murature portanti e delle parti lesionate ha richiesto l’utilizzo di cerchiature e l’inserimento di telai in acciaio in corrispondenza delle finestre e degli squarci provocati dai crolli. E’ stata anche realizzata una struttura di appoggio per il sistema di puntellamento interno delle murature e della volta. Per la cupola, i vigili del fuoco (gli unici a fare questa tipologia di lavori “in quota”) hanno montato una struttura di sostegno, una specie di “ombrello” in materiale ultraleggero.

Sulle pareti si notano dei fessurometri, opportunamente collocati, strumenti dedicati alla misura della distanza relativa tra due punti contrapposti e adiacenti. Sono impiegati per il monitoraggio continuo delle crepe e fessure, evidenziando eventuali allargamenti delle stesse.

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