Geologia per gli aquilani: spunti di intervento per un convegno che attendevamo

Sabato 14 novembre, ore 9.00
Un programma che potrebbe deludere le aspettative. Assenze di rilievo tra gli oratori.

Un convegno che attendevamo. Un titolo importante e signficativo: “La geologia dell’Aquila per gli aquilani”.
Il sottotitolo “conoscere per prevenire”, ci sembra una beffa, a 7 mesi da un terremoto con oltre 300 morti e una citta’ distrutta. Ma potrebbero essere gusti personali, per una frase di cui avremmo fatto, oggi, volentieri a meno. Cosa ci saremmo aspettati allora da questo convegno? Intanto che si parlasse di fatti concreti e reali, di quelle informazioni di cui avrebbero bisogno, oggi, gli aquilani. Non di ciò che avremmo dovuto sapere 1 anno fa.

1) La faglia attiva di Pettino ad esempio: un quartiere che e’ stato costruito a ridosso di una faglia pericolosa (si legga ad es. : “Le Faglie Attive di Campotosto e Pettino–disastri annunciati, come prevenirli ?”, o “Faglie dell’Aquila (Monti Marine e Pettino)–Analisi Paleosismologiche” . Quali studi sono stati fatti in passato relativamente a questa faglia, e cosa dovrebbero pensare tutti quei cittadini che hanno vissuto, o continueranno a vivere, in questo quartiere?


2) Oppure della faglia attiva di Campotosto, che potrebbe interessare una delle tre dighe costruite. Siamo nel teramano, ma non ci sarebbe dispiaciuto affrontare anche questo aspetto.
3) O, più in generale, le necessarie azioni affinché, per legge, non sia possibile costruire insediamenti umani nei pressi di faglie attive.
4) Ma forse le faglie non sono argomenti semplici da divulgare. Però ci sono nomi che abbiamo imparato a conoscere dagli studi o articoli scritti,  che avrebbero potuto affrontare  questi argomenti con la dovuta fluidita’. Nomi come Paolo Galli, Fabrizio Galadini (ospite anche di trasmissioni televisive come Geo&Geo e Gaia), o il prof. Alberto Pizzi. Questi nomi, da cui come aquilani avremmo potuto imparare molto sullo stato della geologia in citta’, non compaiono  però nella locandina.
5) Allora si potrebbe forse discutere del Centro Storico, con i suoi effetti di moltiplicazione delle onde sismiche (“Video: L’Aquila e gli allarmi ignorati”, “Intervista al sismologo Gaetano De Luca”) ? Cosa ne sappiamo di più a 7 mesi dal sisma ?
6) Oppure si potrebbe riflettere su come allestire un Servizio Geologico Regionale, evitando che sia gestito da chi, funzionari e dirigenti,  fino ad oggi ha colpevolmente minimizzato o ignorato  il rischio sismico a L’Aquila o in Abruzzo in generale
7) O si potrebbe anticipare  cosa si sta facendo per fare in modo che sia aggiornata la mappa sismica abruzzese, inserendo in Zona 1 quei comuni che, colpevolmente, sono ancora oggi in Zona 2.
8 ) O ancora un aggiornamento sugli studi di microzonazione da parte della Regione Abruzzo (si legga a tal proposito “Ricostruzione e prevenzione: Zona e microzonazione sismica”)

Sono questi alcuni spunti di intervento, che potrebbero essere richiesti ai relatori del convegno lì dove, come ci sembra intuire dal programma dell’evento, non ne fosse prevista la trattazione.

Visualizza la locandina del convegno