L’Aquila: mozione urgente per annullare appalti MAR

Articolo da www.primadanoi.it

Oggi i consiglieri Luigi D’Eramo (La Destra) Enrico Perilli (Rifondazione Comunista) Francesco Valentini (PD), Luigi Faccia (L’Aquila Citta’ Unita) Giuseppe Bernardi (Sinistra per L’Aquila) presenteranno una Mozione urgente con la quale si chiede l’annullamento della gara d’appalto che ha portato alla individuazione di alcune ditte che dovrebbero realizzare gli insediamenti MAR (Moduli Abitativi Removibili).
«Troppe sono le ombre che emergono dall’iter amministrativo messo in atto dall’Amministrazione Comunale», dicono i consiglieri. «Un’operazione da 44 milioni di euro che sembrerebbe solo un grande affare per gli imprenditori che hanno vinto la gara».
«Incomprensibili», secondo i richiedenti, «i motivi che hanno spinto l’Amministrazione Comunale a pubblicare un bando senza criteri di selezione, a rinunciare all’individuazione dei terreni su cui posizionare i MAR, a rinunciare a stabilire il prezzo che la pubblica amministrazione dovra’ pagare all’imprenditore (34 euro al giorno a persona), ad estromettere il Settore Urbanistica naturale deputato alla pianificazione, a scavalcare il Consiglio Comunale, a sostenere il fatto che il Provveditorato alle Opere Pubbliche dovra’ pagare l’urbanizzazione dei terreni privati con i soldi pubblici (si ipotizza una spesa di circa 16 milioni di euro)».
«Ancora più sconcertanti» sarebbero per i consiglieri «gli accordi extra bando sottoscritti tra il Comune de L’Aquila e le imprese con i quali si stabilisce che tutti i costi per l’allaccio di acqua, luce, gas saranno a carico della Pubblica Amministrazione e che se il Provveditorato alle Opere Pubbliche creera’ dei ritardi sulla consegna dei lavori per la costruzione dei sottoservizi la Pubblica Amministrazione risarcira’ le imprese per il mancato guadagno».
«Non meno imbarazzanti», scrivono ancora nell’interrogazione, «sono gli accordi verbalizzati pre bando tra l’Amministrazione Comunale ed un imprenditore con il quale ci si accorda sulla disponibilita’ ad offrire al Comune terreni agricoli a fini alloggiativi.

Restiamo fermamente convinti dell’opportunita’ di insediare moduli abitativi removibili per ospitare gli aquilani rimasti senza casa. Ci saremmo aspettati che l’Amministrazione Comunale identificasse aree collettive o che procedesse ad esproprio, come avvenuto per il progetto CASE e MAP e che la gestione delle casette MAR fosse in capo al Comune che avrebbe potuto incassare i 34 euro al giorno di rimborso ad personam ospitata, soldi da destinare alla ricostruzione piuttosto che finire nei ricchi conti correnti di qualche imprenditore».