28 marzo 2010: appuntamenti a Piazza d’Armi e Piazza Duomo. Il prefetto Gabrielli minaccia l’uso della forza

NdR: Ci auguriamo che le parole del prefetto Gabrielli “…costretti a far rispettare la legge con tutti i mezzi, anche con la forza”, non siano state veramente pronunciate . Tanti cittadini hanno dimostrato cosa si può fare, pacificamente, e senza creare disordini. Lasciamoli lavorare e partecipare. Ne ha bisogno L’Aquila, ne hanno bisogno i cittadini.

Piazza d’Armi, ore 15.00, l’avviso su Facebook: “Nonostante i divieti, perche’ non e’ una manifestazione. Portate buste e carriole per la spazzatura, fiori e palloni per vivere uno spazio che e’ nostro e magari se siamo tanti anche presentare il nostro progetto luci come idea da inserire. Per chiedere che in questo spazio vi sia un posto per ricordare i nostri cari e i nostri amici che abbiamo perso”

Divieto per elezioni, e le carriole… scalpitano (da inAbruzzo.com, di Andrea Rosa)
Si vociferava in giro che questa domenica l’attivita’ delle carriole si sarebbe fermata, motivo l’apertura dei seggi per il rinnovo delle cariche provinciali aquilane. Si e’ detto perfino di un invito esplicito delle autorita’, nello specifico del prefetto che, citando una legge che vieta manifestazioni politiche durante lo svolgimento delle elezioni (legge 212 del 4 Aprile 1959), avrebbe affermato che l’appuntamento in centro storico sarebbe illegale, almeno per questa domenica. Citato dal quotidiano La Repubblica il prefetto dell’Aquila, Franco Gabrielli, avrebbe affermato: “E’ evidente che si tratta di una iniziativa di tipo politico quindi nel giorno del silenzio elettorale non si può consentire che l’evento si svolga”.

Ulteriore motivazione del divieto, garantire il regolare svolgimento delle votazioni, anche se i comitati avrebbero assicurato alle autorita’ che la loro iniziativa non inficerebbe in alcun modo, vista la lontananza dei luoghi dove sono le macerie e i seggi elettorali. “Spero che prevalga il buon senso. Altrimenti saremo, nostro malgrado, costretti a far rispettare la legge con tutti i mezzi a disposizione. Anche con la forza…”, avrebbe affermato ancora il prefetto secondo La Repubblica. E così in citta’ e sui social network si e’ aperto il dibattito, tra gli stessi partecipanti alle domeniche in carriola. Andare o non andare?
Per il momento le carriole si ritroveranno lo stesso in piazza Duomo alle 9 e 30. Almeno questa e’ la posizione chiaramente espressa dal comitato 3e32. In un comunicato il 3e32 dichiara infatti che “togliere le macerie in citta’ con delle carriole non e’ una manifestazione politica e nel modo più assoluto non costituisce attivita’ di propaganda elettorale”. Per questo “l’invocata legge 212 non c’entra niente con le carriole”. Il comitato ribadisce ancora una volta, se non fosse gia’ chiaro a chi ha visto cittadini lasciare il colore politico a casa per vestire solo i colori della propria citta’, che le persone vanno in centro storico la domenica “per lavorare”, persone “che hanno mostrato anzi alle istituzioni il modo di procedere nel lavoro […] Le carriole sono il mezzo per partecipare alla rinascita della citta’ […] non hanno niente di elettorale e non ci sono mai bandiere di partito”.
Dopo tutto, se dovessimo ragionare in termini di logica, qualora le carriole, che fino ad ora si sono dichiarate cittadini e basta, si fermassero durante le elezioni, allora proprio questo sarebbe una dimostrazione di un loro legame politico. Se le carriole si fermassero sarebbe come dire: “Quello che facciamo ha dietro dei partiti, per cui e’ meglio che domenica ci fermiamo”. Intanto appuntamento in piazza domenica mattina, poi si vedra’.