Con il sisma aumentano i casi di diabete

Sono aumentati del 5%, dopo il sisma, le richieste di assistenza per nuovi casi di diabete. Gli accessi, dovuti all’incremento del numero dei malati, sono passate dal 15% del 2008 al 20% della fase successiva al terremoto. E’ quanto emerge dall’attivita’ dell’Unita’ operativa di Diabetologia e malattie metaboliche del Dipartimento di Medicina dell’ospedale dell’Aquila, diretta dalla dr.ssa Rossella Iannarelli.
“La prevalenza di nuovi casi nel nostro territorio”, dichiara la Iannarelli, “e’ particolarmente evidente negli ultimi 15 mesi, in conseguenza del trauma dovuto al terremoto del 6 aprile 2009″ .

Dopo il sisma l’attivita’ complessiva di Diabetologia, ubicata dietro l’edificio G8 dell’Ospedale San Salvatore, ha registrato un sensibile incremento. Infatti, nei primi 7 mesi dell’anno corrente, il volume globale del lavoro dell’unita’ operativa del San Salvatore e’ aumentato di circa il 17% rispetto allo stesso periodo del 2009. Diabetologia oltre ad assistere, subito dopo il terremoto, le popolazioni dell’aquilano, ha continuato a occuparsi di pazienti di altre Asl abruzzesi e di altre Regioni (tra le quali il Lazio), una quota che rappresenta il 5% della popolazione seguita. “L’aumento del lavoro”, spiega la Iannarelli, “e’ dovuto a piu’ fattori, tra cui l’aumento della popolazione nell’aquilano, rispetto agli ultimi mesi del 2009, e l’incremento dell’attivita’ di prevenzione avviata di concerto con i medici di famiglia.

Quest’ultimi, infatti, raccogliendo l’invito dei diabetologi a trattare il prima possibile le disfunzioni del metabolismo glucidico, sollecitano i propri assistiti a rivolgersi tempestivamente agli specialisti, per evitare le complicanze della malattia”.
A dispetto dell’aumento di casi di diabete emergono aspetti positivi, tra cui la diminuzione dello 0,2% del valore medio dell’ ‘emoglobina glicata’ (che indica il livello del controllo della glicemia nelle ultime 8-12 settimane), passato da 7,5% dei 12 mesi pre-sisma a 7,3% nel semestre post-sisma. “Questa flessione, anche se apparentemente minima”, osserva ancora la Iannarelli, ” corrisponde a una riduzione del 3,2% del rischio di infarto del miocardio e a una riduzione del 5% del rischio di complicanze come retinopatia, nefropatia, neuropatia diabetica.

Cio’ e’ espressione di un miglioramento della qualita’ delle prestazioni del servizio”. Il sisma ha portato i diabetologi aquilani alla stesura di un documento, il primo nel suo genere, sulla “Gestione del diabete durante le catastrofi naturali”, a cui hanno aderito la Societa’ Italiana di diabetologia e la Societa’ Italiana Medicina di emergenza, urgenze e catastrofi. Le indicazioni, elaborate per la gestione di eventi naturali traumatici, pianificano l’istituzione di una Task Force diabetologica e contengono le ‘raccomandazioni’ per i malati.

L’iniziativa dei diabetologi aquilani ha ricevuto il patrocinio e l’apprezzamento da parte dell’International Diabetes Federation (che contribuira’ a diffondere il documento), un prestigioso riconoscimento che sottolinea il carattere innovativo e la qualita’ del lavoro degli specialisti. Nell’ Aprile scorso il documento (con l’egida dell’Associazione medici diabetologi) e’ stato presentato dalla Iannarelli a Roma, al Senato, alla presenza, tra gli altri, del Direttore Sanitario dell’ospedale San Salvatore, Giovanna Micolucci.