L’Aquila è alla deriva. Parola di sindaco dimissionario

“Ho le mani completamente legate, si e’ creata di fatto una struttura commissariale a mio parere non pronta, ma che soprattutto non mi consente di agire in alcun modo”. Così il sindaco de L’Aquila, Massimo Cialente, poco meno di una settimana fa aveva giustificato la sua scelta di dimettersi da primo cittadino.

“Auspico l’intervento della Commissione d’inchiesta e l’interessamento della Corte dei conti – aveva aggiunto – perché all’Aquila da un anno tutto e’ bloccato, la ricostruzione pesante e’ completamente ferma, e’ ferma la ricostruzione degli edifici pubblici e non si sta facendo assolutamente nulla per la ripresa economica e produttiva”.

E’ con questi motivi che Cialente aveva perciò motivato la sua decisione, aggiungendo inoltre che “persino per la ristrutturazione di alcuni edifici scolastici di periferia, o per mettere il territorio al riparo da frane incombenti, ho dovuto aspettare mesi”.

Ieri lo stesso Cialente e’ tornato in argomento, a margine di un’audizione alla Commissione Lavori pubblici della Camera: “Nel momento in cui sparisce il parafulmine rappresentato dalla mia persona – ha dichiarato all’agenzia Asca – ci sara’ qualcuno che dovra’ assumersi le sue responsabilita’. Vado via – ha proseguito – e non sarò più il parafulmine di una ricostruzione che e’ bloccata da un anno, sperando che il Parlamento costituisca una Commissione d’indagine per verificare le responsabilita’ di questi ritardi”.

La ricostruzione pesante, ha aggiunto Cialente, “e’ completamente bloccata e non soltanto nei centri storici, come qualcuno vuole far credere. Sullo smaltimento delle macerie c’e’ stata una frenata preoccupante e nulla e’ stato fatto per la ricostruzione economica e sociale”.

Cialente ha infine reso noto di aver ricevuto “la solidarieta’ di tanti cittadini ma nessuna telefonata da Palazzo Chigi” dopo l’annuncio delle dimissioni. “Il problema dell’Aquila non sara’ quello di avere il Commissario per un anno – ha concluso – la mia attivita’ e’ di fatto bloccata da tempo anche per colpa di una ‘governance’ che e’ stata strutturata male. In queste condizioni non riesco davvero ad andare avanti”.

(da inviatospeciale.com)