Progetto CASE, bloccati in ascensore oltre 1 ora. Chi è responsabile della sicurezza e manutenzione?

Un lettore ci scrive per segnalare una situazione di potenziale pericolo relativa agli ascensori. In fondo le nostre brevi considerazioni.

Mi chiamo Marino Piersanti e sono domiciliato a Sassa Progetto C.A.S.E., Via Sante Marchetti 1 Piastra N°18. Oggi 24 giugno, San Giovanni sicuramente ci ha aiutato, ho utilizzato l’ascensore posto a servizio della palazzina insieme a un bambino di 5 anni e sua nonna. Mentre stavamo salendo l’ascensore si è bloccato fra il primo ed il secondo piano.
Nessun sistema di sicurezza ha fatto in modo di farci scendere al primo piano con le porte aperte.
Abbiamo suonato l’allarme e fortunatamente dei Signori Rumeni che erano presenti in casa hanno avvertito i Vigili del fuoco che poi tempestivamente ci hanno fatto uscire. Ringrazio la squadra dei Vigili del fuoco intervenuti e i Signori Rumeni che ci hanno aiutato.
Fin qui sembrerebbe che sia tutto andato liscio…. invece dentro l’ascensore non entrava aria e il bimbo di 5 anni piangeva e la nonna del bimbo per poco non è svenuta.
Quando siamo usciti, dopo un ora e un quarto, eravamo molto provati. Le domande che voglio girare sono queste:
– E se non ci fosse stato nessuno ad aiutarci che cosa sarebbe successo? Il sistema di allarme con disco registrato sta ripetendo in continuazione dalle ore 17,00 di oggi che la chiamata di soccorso è stata inviata e che dobbiamo attendere l’arrivo del tecnico, ma nessuno è ancora arrivato a sistemare il guasto alle ore 23,10 che è l’ora in cui sto scrivendo questa e-mail.
Chi ha la manutenzione di questi impianti? Il comune, la ditta Marrocco come c’è scritto? Con quali sicurezze noi cittadini possiamo usufruire di questi ascensori installati e ben pagati con i soldi di tutti se da diversi mesi non si è visto nessuno addetto alla manutenzione?
Prima che questo tipo di avventura possa accadere a qualcun altro vorrei dare risalto all’accaduto, chiedendo come mai l’ascensore non è tornato al primo piano aprendo le porte?
Le risposte dovrebbe darle chi ha la responsabilita’ della sicurezza di tali impianti.
Vi ringrazio se vorrete pubblicare questo fatto accaduto a cittadini aquilani che dopo l’avventura passata hanno affrontato con dignità una storia che non doveva accadere.

Marino Piersanti

Le nostre considerazioni: ci auguriamo che qualcuno, il comune, la ditta citata, rispondano ai quesiti, ma ci crediamo poco. La maggior parte sono più occupati ad accaparrarsi lavori, a difendere o ottenere poltrone, ad ascoltare amici e amici degli amici, piuttosto che i bisogni e le esigenze dei cittadini. Gravissimo che un ascensore in un complesso antisismico pagato a peso d’oro non sia dotato delle funzionalita’ di sicurezza attuali, o se queste non funzionino in modo adeguato (chi si è occupato dei collaudi?). Gravissimo che non ne sia prevista una corretta manutenzione, se così fosse.
A Napoli dicono che ci deve scappare il morto prima che succeda qualcosa. A L’Aquila ce ne sono stati 309, e molti amministratori, imprenditori, anche tanti cittadini, non hanno proprio imparato niente dal terremoto.

Più occupati come sono oggi a gestire interessi personali dietro il becero richiamo dell’odore dei soldi.