FORCONI IN ABRUZZO: 200 TIR PRESIDIANO I CASELLI DELLE AUTOSTRADE

[da abruzzoweb.it] Hanno superato quota 200 i mezzi che aderiscono allo sciopero dei tir nei pressi del casello Pescara Nord dell’autostrada A14.

Ecco i caselli dove si trovano i presidi:

A24 L’Aquila-Teramo-Roma: Vicovaro, Avezzano, Mosciano, Roseto degli Abruzzi, Val Vibrata.

A14 Pescara-Chieti: Città Sant’Angelo, Chieti, Vasto Sud, Ortona, Val di Sangro. (s.cia.)

Ai 50 camionisti che stazionano davanti all’uscita autostradale si sono aggiunti altri che, fermati dai colleghi, hanno deciso di partecipare alla protesta e, in mancanza di spazio, hanno parcheggiato in piazzali poco distanti.

Analoghe iniziative sono in corso nei pressi di tutti i caselli dell’A14.

“Proseguiremo a oltranza finché qualcuno non si fara’ avanti e non otterremo qualcosa – spiega Piero D’Aloisio, titolare di una ditta con 20 mezzi pesanti – I problemi sono tanti, dal caro gasolio al pedaggio autostradale che si è triplicato”.

“Da tre anni a questa parte non riusciamo ad arrivare a fine mese; a causa dei costi elevati e della troppa concorrenza siamo costretti a prendere lavoratori stranieri che ci costano meno e lasciamo a casa gli italiani. Siamo troppo delusi, abbiamo perso ogni speranza”.

“Loro non sono solo trasportatori, ma anche, e soprattutto, cittadini – spiegano i rappresentanti del Movimento dei Forconi – e abbiamo deciso di supportarli perché le ragioni di protesta sono le stesse”.

Non ci sono stati problemi particolari per la circolazione dei veicoli ma la presenza dei tir in strada ha provocato dei rallentamenti.

A controllare i presidi ci sono carabinieri, polizia, polizia municipale di Montesilvano e Città Sant’Angelo e Guardia di finanza.

NEL TERAMANO PATTUGLIE STRADALE, DISAGI AI DISTRIBUTORI

Tocca anche il Teramano la contestazione degli autotrasportatori che da stamane protestano ai tre caselli dell’A14 di Roseto, Mosciano e Val Vibrata.

Gli aderenti alla contestazione sono contro i provvedimenti del governo Monti, sul caro gasolio e sul rincaro dei pedaggi autostradali.

La situazione per il momento è sotto controllo e da parte dei manifestanti che stanno svolgendo una campagna di sensibilizzazione a voce e attraverso il volantinaggio, non si segnalano tensioni anche se si sono registrati rallentamenti.

Le tre pattuglie della Stradale stanno presidiano il tratto teramano dell’A14 e stanno assumendo tutti gli accorgimenti per evitare che la serrata sfoci in tensione fra i manifestanti e le forze dell’ordine.

Per il momento non stati adottati provvedimenti a carico di nessuno degli autotrasportatori. Disagi si segnalano invece presso alcuni distributori di carburante rimasti a secco che attendono i tir per il rifornimento dei serbatoi mentre ci sono ritardi nella consegna di merce in alcuni esercizi di vendita.

MEZZI FERMI DA A14 ALLA SEVEL

Dieci chilometri di protesta, in Abruzzo, sulla statale che conduce dal casello Val di Sangro dell’A14 all’agglomerato industriale della Sevel di Atessa (Chieti): quasi cento mezzi pesanti che aderiscono alla manifestazione nazionale, alcuni anche con targa estera, sono fermi su un lato della strada, in modo da consentire comunque la circolazione alle auto private.

Gli autotrasportatori che si trovano sul posto ritengono che la protesta possa continuare ancora un paio di giorni.

STOP MEZZI PESANTI A VASTO E VAL DI SANGRO

Blocco stradale ai caselli di Vasto Sud e a Val di Sangro dell’A14 attuati dal movimento Trasporto unito Fiap degli autotrasportatori, per denunciare i rincari di gasolio, autostrade e Irpef.

La protesta ha reso impossibile il transito a qualsiasi mezzo pesante.

Al casello di Vasto Sud sono fermi una cinquantina di tir destinati alla zona industriale di San Salvo e Punta Penna.

A controllare la situazione pattuglie dei carabinieri e del commissariato di Vasto (Chieti).

Non si registrano casi di intemperanza dai parte dei manifestanti, che hanno annunciato comunque la loro permanenza sul posto per i prossimi cinque giorni.

Situazione più complessa all’uscita Val di Sangro, all’innesto con la statale 652, dove sono presenti agenti della Polizia Stradale del distaccamento di Vasto e Lanciano: almeno 200 i mezzi bloccati, impossibile quindi la consegna di merce destinata all’area produttiva di Atessa dove operano centinaia di aziende.

Una lunga coda si è formata lungo la fondovalle Sangro.

Al porto di Punta Penna oggi non era prevista alcuna attività mercantile, riferisce la Capitaneria di Porto di Vasto.

OLTRE 40 MEZZI STAMATTINA NEL PESCARESE

Gli autotrasportatori protestano anche in Abruzzo, con un presidio organizzato, a partire dalla mezzanotte, nei pressi del casello Citta’ Sant’Angelo-Pescara Nord dell’autostrada A14, per protestare contro il caro carburante e i provvedimenti del governo.

Una quarantina di mezzi pesanti, al momento, sono fermi nei pressi del casello, mentre i camionisti cercano di convincere i colleghi in uscita e in entrata sull’autostrada ad unirsi alla manifestazione. Decine e decine le persone presenti nell’area, tra cui anche i ragazzi del cosiddetto ‘Movimento dei forconi – Abruzzo’ che fin da venerdi’ ha organizzato un presidio simbolico di protesta nella zona del casello autostradale.

Sul posto è presente anche un cospicuo numero di uomoni delle forze dell’ordine, tra Polstrada, Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza. Non si registrano al momento problemi particolari, se non rallentamenti al traffico.

CODACONS: “LA PROTESTA DEI TIR È ILLEGALE”

Lo “sciopero” dei Tir “non è uno sciopero ma una protesta illegale che sta recando un pregiudizio grave ai diritti costituzionalmente tutelati dei cittadini e dei consumatori”.

Lo afferma il Codacons che per questo chiede al Governo, ossia al Presidente del Consiglio e al Ministro degli Interni, ai sensi dell’articolo 8 della legge 146 del 1990, “di adottare immediatamente un’ordinanza non solo perche’ i blocchi stradali siano immediatamente rimossi ma perchéla protesta sia del tutto rinviata, considerato che anche la semplice e sola astensione dal lavoro, essendo mancato il preavviso di legge ed essendo ormai lo sciopero durato più dei 3 giorni massimi consentiti, è illegale”.

Il Codacons chiede inoltre al Governo di proporre al Parlamento una modifica della legge  146 del 1990, una legge che all’epoca era all’avanguardia, essendo la prima a riconoscere in materia un ruolo alle associazioni di consumatori e ai diritti degli utenti, ma che oggi va rivista alla luce delle proteste illegali che orami si succedono ininterrottamente, dai tassisti ai camionisti, passando per le minacce di sciopero di 7 giorni consecutivi dei benzinai, solo per citare i casi del 2012.

In particolare il Codacons chiede che anche la Commissione di garanzia per l’attuazione della legge sullo sciopero, oltre ai Prefetti e al Governo, possa procedere alla precettazione.