L’AQUILA: IL FERRAGOSTO DEGLI INQUILINI ANCORA SFOLLATI

Da Mia Casa Abruzzo riceviamo e pubblichiamo.

Nonostante la gravità della situazione “di fatto” e la urgenza degli interventi necessari, sorge il sospetto che ci si sia “arresi” di fronte alle difficoltà e che non si voglia “né ricostruire e né riqualificare” la maggior parte degli alloggi di edilizia residenziale pubblica.

Proprio il 15 agosto di 3 anni fa vennero assegnati al Commissario delegato per la ricostruzione e Presidente della Regione Abruzzo Dott. Gianni Chiodi 150 milioni di euro per la “riparazione e ricostruzione” della Edilizia Residenziale Pubblica regionale e comunale: in pochi mesi si sarebbe potuto riconsegnare a molte famiglie assegnatari di alloggi ATER e del Comune dell’Aquila una abitazione stabile e sicura.

Il comportamento “indifferente” assunto dal Consiglio regionale, non è più giustificabile, e fa pensare che le Istituzioni regionali e gli uomini che le rappresentano non siano, in questa dolorosissima circostanza, all’altezza del compito e della gravità della situazione e che non abbiano la forza “interiore e spirituale” per reagire.

A 40 mesi dal terremoto, la massima Istituzione rappresentativa della Regione Abruzzo non dovrebbe “chiedersi” a che punto è effettivamente e concretamente sia la riparazione “leggera” e il consolidamento antisismico degli alloggi classificati A, B e C e sia la ricostruzione “pesante” degli edifici classificati E?

Gli alloggi pubblici esistenti a L’Aquila e nei Comuni del cratere prima del terremoto erano circa 4.000, mentre soltanto 1.485 alloggi risultano censiti e presi in considerazione dall’ATER dell’Aquila. L’intero patrimonio abitativo pubblico presenta ancora oggi una situazione “drammatica”, molto più allarmante e preoccupante di quanto si cerca di far credere: nel frattempo agli inquilini ancora sfollati viene adesso richiesto di pagare un affitto che è di molto superiore al “canone sociale” stabilito dalla Legge Regionale 96/96 che regolamenta proprio la Edilizia Residenziale Pubblica.


Il Mia Casa, proprio nello “spirito celestiniano della imminente perdonanza”, dopo tutto questo tempo trascorso inutilmente, alza forte la sua voce e denuncia il rischio di una vera e propria “abdicazione” da parte dell’ATER, del Comune dell’Aquila e del Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche, che sono i “soggetti attuatori” della ricostruzione.

Il Mia Casa chiede la convocazione di una Consiglio Regionale straordinario e urgente sulla “ricostruzione”, leggera e pesante, da tenersi se possibile nei giorni della “perdonanza” affinché, davanti ai dati di fatto e allo stato “deludente e sconfortante” della ricostruzione, ognuno si assuma le proprie “pesantissime” responsabilità che chiamano in causa il ruolo, la funzione e la utilità “pubblica e collettiva” dei partiti e dei Consiglieri regionali, sia di centrodestra che di centrosinistra.

Nel contempo, di fronte ad una situazione che si fa davvero “seria”, chiediamo al Ministro Barca di convocare un incontro “istituzionale e di lavoro” con tutti coloro che alla ricostruzione ci credono “effettivamente” e non a chiacchiere e con quei soggetti attuatori che abbiano le “competenze” per attuarla senza ulteriori perdite di tempo e di risorse umane, materiali ed economiche.