Il bilancio è di 12,2 miliardi di danni, 31mila edifici inagibili, quasi 3.800 aziende costrette a interrompere l’attività.
Ma a sei mesi dal sisma di fine maggio l’emergenza è già un ricordo, le 82 ordinanze emanate confermano che «la ricostruzione è in pieno corso e questo terremoto da tragedia sarà trasformato in occasione di grande riqualificazione», esordisce il commissario straordinario alla ricostruzione Vasco Errani in una conferenza stampa organizzata senza preavviso per raccontare ciò che è stato fatto e ciò che resta da fare, per dare risposta a un territorio ferito «ma la cui ripresa è indissolubilmente legata alla ripartenza del Paese».
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E la prima cosa che resta da fare, come hanno chiesto ieri mattina anche gli oltre mille tra lavoratori e pensionati che hanno partecipato alla manifestazione della Cgil davanti al Parlamento, è estendere benefici e proroghe fiscali anche a chi ha subìto pesanti danni indiretti. I tempi sono strettissimi. Le pratiche per ottenere la dilazione di tasse e tributi (e successiva rateizzazione in due anni, tramite i 6 miliardi di fondi per la “moratoria” stanziati dalla Cassa depositi e prestiti) vanno presentate in banca entro fine mese. Solo tre giorni ancora, per un fiume di almeno 10mila domande. «Un passaggio chiave in quanto la regolarità nelle procedure di tassazione sarà fondamentale per accedere poi ai contributi per la ricostruzione», sottolinea il team di Errani. |
Si tratta di altri 6 miliardi di risorse pubbliche in conto capitale per coprire fino all’80% dei costi di ripristino, che nel giro di pochi giorni dovrebbero essere liberati con la firma della convenzione tra Abi e Cassa depositi e prestiti e saranno poi messi in circolazione dal 10 gennaio 2013. Entro la settimana, inoltre, Errani ha promesso l’ordinanza sugli edifici più duramente danneggiati dal sisma (le cosiddette E pesanti), ultimo tassello mancante nella complessa architettura sulla ricostruzione. (continua a leggere su Il Sole 24 Ore)
























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