ABRUZZO: ARRESTATO ASSESSORE REGIONALE DE FANIS

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“Assessore, qui andiamo tutti in galera…”. E’ preoccupata la funzionaria del settore cultura della Regione Abruzzo, Rosa Giammarco. Tanto preoccupata che un giorno, davanti all’ennesima richiesta del politico mangia-fondi della cultura, la funzionaria lo mette in guardia sui rischi di questi comportamenti.

Scrive di lei il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Pescara Mariacarla Sacco: “Giammarco Rosa, responsabile dell’agenzia per la promozione culturale della Regione Abruzzo, funzionaria infedele ai propri compiti d’ufficio, consapevole del ruolo del De Fanis dietro l’associazione Abruzzo Antico, si è adoperata per far ottenere i finanziamenti in favore dell’assessore conoscendo le sovra-fatturazioni e potrebbe continuare nella condotta e, anche per lei, concreto, allo stato appare il pericolo di inquinamento probatorio, non apparendo la Giammarco occasionaIe complice, ma concorrente abituale del De Fanis”.

Già, perché il sistema messo in piedi da Luigi De Fanis, medico ortopedico prestato alla politica (espressione della corrente politica regionale riferita al senatore del Pdl Fabrizio Di Stefano) ormai non riesce più a fermarsi e lo stesso assessore non ha nessuna intenzione di fermarlo.

Dalla Fiera di Torino del maggio scorso, De Fanis chiama la segretaria.

Luigi De Fanis: “Stiamo al Caffè Torino, ho offerto io una bottiglia di champagne”.
Lucia Zingariello: “Come al solito tu…”
Luigi De Fanis: “E che devo fare amore mio? Mo’ vedo di pagarla con la carta della regione, viene 130 euro la bottiglia…”
Lucia Zingariello: “Eh be’, pagala con quella della regione…”.
Luigi De Fanis: “Eh, a me piace fare così…”.
Lucia Zingariello: “Eh…”.
Luigi De Fanis: “Purtroppo chi nasce signore e dispendioso… è così…”.
Lucia Zingariello: “Scusa ma pagala con quella della regione almeno una volta…”.
Conclude in dialetto abruzzese Luigi De Fanis: “Io e te passem li guai, se stem uniti gli frecliem tutt: quadagnem quindici spende’m venl…”.

E l’assessore non si ferma nemmeno quando l’imprenditore Adrea Mascitti ritarda nella consegna della tangente.

Racconta Mascitti agli agenti del Corpo forestale dello Stato: “De Fanis mi ha consegnato una busta bianca recante intestazione Consiglio regionale regione Abruzzo con scritto a penna il cognome Mascitti contenente all’interno un assegno di €. 4.400/55 relativo al pagamento dell’evento organizzato dalla mia onlus, Società Italiana di Cultura in occasione del Salone del Libro di Torino con copia della fattura emessa dalla predetta società. All’atto della consegna della busta il De Fanis mi ha detto: Facciamo mille a me e mille a te… Annuendo gli ho chiesto con quali modalità. Lui mi ha detto “Vai oggi stesso in banca. Dove hai il conto. Poi aspetta lunedì e preleva mille euro giustificandole come spese personali. Poi mi chiami al telefono. Però attento che abbiamo tutti i telefoni sotto controllo e quando mi chiami dimmi: allora per quel progetto quando ci vediamo?”.

A fermare tutto sono stati gli arresti di oggi.

di Giuseppe Caporale, da repubblica.it