Sfollati via da caserma tra le proteste: “No a deportazione”

La decisione dei primi trasferimenti ha provocato reazioni da parte dei residenti, gli stessi che due giorni fa avevano inscenato un sit-in davanti ai cancelli con degli striscioni critici nei confronti di quella che avevano definito “deportazione”. I residenti hanno provato a negoziare con la Protezione civile locale e con il Comune delle nuove destinazioni nell’Aquilano. “Sembra che – riferisce antonietta Centofanti, che alloggia nella caserma – riescano a concentrare le nuove destinazioni nell’hinterland aquilano. Si parla di Roio, Scoppito, Sassa e Assergi. Qualora ci garantissero dei posti ben collegati con la citta’ non avremmo difficolta’ ad accettare il trasferimento”.

Ma i cittadini hanno proposto anche una soluzione alternativa, cioé quella di concentrare in un’unica ala le persone attualmente presenti in caserma – sono non più di 200 a fronte delle oltre 300 iniziali – e lasciare agli studenti il resto del complesso che può ospitare complessivamente fino a 500 persone. Un clima di incertezza che non piace neanche agli studenti: “Non siamo disposti a venire utilizzati; molti di noi – ha spiegato Maria Del Conte, studentessa dell’Accademia delle Belle Arti, sul posto per un primo sopralluogo – non sono disposti a venire qui se questo vuol dire cacciare fuori delle famiglie aquilane. Abbiamo 20 anni e possiamo fare da pendolari ancora per un po’. Non ci costringano, le istituzioni, a fare una guerra con gli sfollati”.


Le operazioni di sgombero sono coordinate da funzionari del Comune i quali, nei giorni scorsi, hanno fatto recapitare a una parte dei residenti l’invito a lasciare entro 48 ore l’alloggio, assegnato dopo il sisma del 6 aprile 2009, per un’altra destinazione in provincia dell’Aquila. Attualmente nella caserma alloggiano circa 400 persone. I posti da liberare e mettere a disposizione degli studenti, secondo quanto riportato nel bando dell’Adsu, azienda per il diritto allo studio universitario, sono 444. I residenti, pur sapendo che avrebbero dovuto prima o poi abbandonare la caserma Campomizzi, lamentano che per loro non siano state scelte, come destinazione provvisoria, la caserma della Guardia di Finanza a Coppito o altre sistemazioni comunque in citta’.