Emergenza polo elettronico aquilano: immota manet nonostante i fondi statali e del PD?

riportiamo un articolo inviatoci da Patrizio Bassi

Come indicato da Il Sole 24 Ore e’ stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la lista dei contributi di stato e i relativi enti beneficiari. E’ interessante vedere che L’Aquila ne ha beneficiato:

Provincia dell’Aquila
Bonifica e recupero ambientale dell’ area Flextronics a fini di sviluppo economico attraverso l’insediamento di attivita’ produttive. 2009: 100.000 €  –  2010: 100.000 €  –  2011: 800.000 €

Comune di L’Aquila
Bonifica e recupero ambientale dell’area Flextronics a fini di sviluppo economico attraverso l’insediamento di attivita’ produttive. 2009: 6.000.000 €  –  2010: 900.000 €  –  2011: 100.000 €

totale per il 2009: 6.1 M;  totale per il 2010: 1 M;  totale per il 2011: 0.9 M

totale complessivo 2009-2011: 8 Milioni di euro per il polo elettronico ex Italtel, ex Siemens, ex Flextronics, ex Finmek. Si sa solamente di chi era e chi c’era in passato, il futuro e’ un’enigma.

Io, da persona che vive la citta’ quotidinamente, anzi, che lavora in quel poco che e’ rimasto del polo aquilano, vorrei sapere con l’unico obiettivo della libera informazione e trasparenza, dato che si tratta di fondi pubblici:

1) come sono stati impiegati questi soldi, e come e’ pianificato il loro futuro utilizzo (ristrutturazioni, costruzioni, logistica, sgravi, incentivi etc…)

2) se sono effettivamente disponibili in cassa o solo stanziati

3) chi sono/saranno i beneficiari “effettivi”

4) quali sono le imprese che hanno effettuato/effettueranno i lavori

5) quali sono le nuove imprese attratte (a me risulta purtroppo la chiusura della CN System, ex sito produttivo Siemens, il ritorno di una parte di Finmeccanica, ho notizie dell’apertura di un call center ma non ne conosco i dettagli)

6) novita’ per la cassa integrazione in deroga per i lavoratori Finmek che scade il 30 giugno per chi non può agganciarsi alla pensione? in precedenza fu agganciato al cosiddetto decreto Alitalia. Gianni Letta aveva promesso una soluzione.

7) Esiste un piano politico a lungo termine per ripristinare “l’eccellenza” della ricerca aquilana, e porre rimedio alla seconda emergenza locale, il lavoro, dopo quella abitativa?
Ovviamente, senza regalare siti, licenze e permessi ai soliti sfruttatori e avvoltoi che finita la fase dei contributi lascerebbero il capoluogo?

Inoltre, durante il 2009, il Partito Democratico decideva di destinare 8 milioni del partito (origine? i rimborsi elettorali?) per lo stesso polo elettronico, di cui 2 immediatamente disponibili e 6 dilazionati nel tempo.
Non sono stato in grado di reperire ulteriori dettagli relativi alla destinazione, ne’ alla strategia a breve-medio-lungo termine.

Alla luce delle mie scarne informazioni, dovrebbero essere gia’ disponibili ad oggi 6.1 M statali + 2 del PD, e altrettanti in arrivo nei prossimi anni.

Ho notizie confuse e imprecise riguardanti Aquila Sviluppo che avrebbe gia’ ricevuto delle somme con le quali comprare parti degli stabili Finmek, ma non conosco ne’ le cifre ne’ la disponibilita’ dei capannoni ne’ il loro stato dopo anni di abbandono.

Contattato il segretario comunale del PD Francesco Iritale, mi confermava che il problema era quotidinamente seguito dal PD (nella persona di Lolli), ma che la pratica e’ sul tavolo del Ministero delle Attivita’ Produttive per risolvere il contenzioso tra le varie aziende susseguitesi nel tempo nel campus (che nonostante il sisma e l’abbandono della citta’ continuano a perseguire i propri interessi economici).

Ripeto, senza alcuna intenzione polemica vorrei sapere cosa si e’ fatto e cosa si fara’, come e con quali soldi, e in particolare i risvolti numerici occupazionali, ricordando che senza lavoro, le persone non hanno alcuna prospettiva di VITA (e non sopravvivenza) a L’Aquila, neanche dentro le tanto decantate C.A.S.E. .

Patrizio Bassi

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