L’Aquila: ex zone rosse e perdita del diritto alle C.A.S.E., la segnalazione di un cittadino

Il ricercatore dell’Ingv Fabrizio Masci, ha scritto al commissario Chiodi, al vice Cicchetti, al sindaco Cialente e all’avv. Giuliani della SGE.

«C’e’ una gravissima lacuna della normativa che regola l’assistenza alla popolazione terremotata. Nella vostra normativa qui riassunta nel seguente modo: “i proprietari delle abitazioni uscite dalla zona rossa classificate B o C, assegnatari di un appartamento del Progetto Case ne conservano il diritto per il tempo strettamente necessario all’esecuzione dei lavori di riparazione, mentre i proprietari di abitazioni non appartenenti alla ex-zona rossa che abbiano avuto la modifica dell’esito di agibilita’ della loro casa (ad esempio per rimozione del rischio esterno) che ha portato al cambiamento dell’esito da F a B o C perdono il diritto al Progetto Case” vi si può riscontrare senza alcun dubbio una disparita’ di trattamento, e quindi la suddetta normativa può essere considerata anticostituzionale.

Tutto ciò e’ stato confermato da un dirigente della Protezione civile presso la Sge, il quale ha tenuto a precisare di aver più volte segnalato a voi chiusi nella vostra sterile burocrazia non avete fatto nulla per trovare in tempi rapidi una soluzione. La mia abitazione da F e’ stata classificata B (fuori zona rossa). Ora, grazie alla vostra normativa a dir poco carente, state consegnando la mia famiglia ai miei concittadini-strozzini che gestiscono il caro-affitti. Non mi sembra questo il modo migliore di assistere la popolazione terremotata.

Cari amministratori locali, immobili rispetto al prolificare degli affitti a strozzo, vi sembra questo il modo di ricostruire L’Aquila e la comunita’ aquilana? Spero che questa mia segnalazione possa esservi utile per modificare la normativa, in modo che tutti siano trattati nello stesso modo, ma per la mia famiglia ormai sara’ tardi perché scadranno i termini per lasciare il Progetto Case. Forse chiedo troppo, ma un modo intelligente di procedere sarebbe quello di sospendere gli sfratti e cercare di porre rimedio a questa disparita’ di trattamento.»