28 febbraio: ore 10.00, Piazza Duomo. Gli aquilani tolgono le macerie. E c’è …

…c’e’  “Il Giornale” cui piacerebbe fosse una manifestazione politica. C’e’ qualcun altro, come Chiodi, che immagina gli aquilani come dei sognatori. C’e’ un forum del PDL dove si insultano in tutti i modi possibili gli aquilani che “osano” tanto per la loro citta’. C’e’ Bertolaso che vede soltanto delle proteste elettorali. E forse c’e’ anche qualcuno (Pezzopane, Cialente, Lolli, Bersani) cui piacerebbe vederci proprio delle proteste elettorali.
Il 21 febbraio 2010: “L’Aquila s’e’ desta”

E il 28 febbraio 2010 gli aquilani tornano in centro per togliere le macerie che sono ancora lì dal 6 aprile. Un gesto simbolico, ma significativo. Si raccolgono e si separano le macerie, si rientra temporaneamente nel centro storico, si capisce quale sia lo stato reale del cuore della citta’.

Comunisti, fascisti, di destra e sinistra, atei e credenti, uomini e donne, anziani e bambini, italiani e stranieri, con casa, C.A.S.A., M.A.P., albergo, affitto, roulotte…

La citta’ non ha colore, e’ degli aquilani, punto e basta.

L’Aquila può risorgere in tempi decenti, se i cittadini saranno uniti, senza colore, con obiettivi comuni. E i politici facciano seriamente la loro parte. Trovino i finanziamenti necessari, definiscano le linee guida, accelerino la ricostruzione, e siano trasparenti, in tutto.