Pezzopane: al governo chiediamo i “nostri sacrosanti diritti”

C’e’ un palese braccio di ferro al Governo sui nostri sacrosanti diritti, per questo ogni minuto e’ buono per non restare affatto tranquilli ad aspettare l’esenzione sotto l’albero. Non faremmo il nostro dovere. Per questo anche stamattina e’ continuato il nostro pressing sulla Presidenza del Consiglio dei Ministri per assicurare ai nostri terremotati gli stessi diritti di altri, visto che non sembra dato cosi’ per scontato da un Governo che ogni giorno gioca al ribasso come in un poker al contrario”. Lo afferma la presidente della Provincia dell’Aquila, Stefania Pezzopane, che sottolinea: “la popolazione terremotata dell’Aquila intanto sta gia’ pagando le tasse sulle buste paga di novembre e dicembre, le mensilita’ piu’ sostanziose per le tredicesime. Gia’ questo non doveva accadere. Siamo gia’ fuori dai patti e dai diritti.

Sembra quasi che l’agonia di una decisione venga volutamente prolungata per prendere tempo e rosicchiare il piu’ possibile i benefici ai terremotati per far quadrare i conti sgangherati di Tremonti. Giungono notizie contrastanti ogni giorno sul nostro destino.

Quello che oggi e’ sicuro domani e’ rimesso in discussione. Si parla di strumentalizzazione politica – rileva la presidente – senza accorgersi che lo scontento viene proprio dalla parte produttiva del territorio, dalle organizzazioni di categoria. Quello che era ieri era una promessa oggi sembra un privilegio. Nella mancanza di impegni messi nero su bianco si muove la leva della nostra dignita’ facendoci passare per incontentabili.

Apprezziamo gli sforzi onesti di Bertolaso, ma preoccupa non poco la mancanza di altri di una reale percezione della situazione. Vorrei tanto vedere Tremonti passeggiare fra le nostre macerie e parlare con le imprese e con i lavoratori. Ma vorrei anche che si smettesse questo malizioso gioco delle parti fra i buoni ed i cattivi del Governo. La linea – dice la presidente – deve essere una sola, chiara e definitiva. Altrimenti si prende in giro la gente. Le nostre necessita’ poi non sono tutte dentro il mille proroghe.

Ricordiamo che a breve si tornera’ a pagare il bollo auto e i pendolari pagheranno il pedaggio autostradale per viaggiare dagli hotel della costa dove sono in residenza forzata. Per il pagamento delle tasse fuori dal cratere c’e’ un vuoto normativo, hanno ragione i commercialisti che stanno chiedendo solo chiarezza, non altre proroghe. Per questo continueremo il pressing e la mobilitazione. Perche’ sia chiaro che le risorse per la rinascita sono un diritto per chi ha sempre pagato le tasse, non un favore.

E il progetto CASE – conclude Pezzopane – per noi non e’ la ricostruzione”.