‘SBLOCCA ITALIA’ E LO SCONTRO PEZZOPANE-BLUNDO SU L’AQUILA

Botta e risposta tra le senatrici aquilane Pezzopane (PD) e Blundo (M5S) sui contenuti dello Sblocca Italia riguardanti L’Aquila.

Stefania Pezzopane (PD)

Con lo Sblocca Italia, approvato ieri, arrivano a L’Aquila e nei territori colpiti 250 milioni da spendere nel 2014 per i piani di ricostruzione e per sbloccare la lunghissima lista di progetti giàapprovati, ma che non possono iniziare senza soldi. Inoltre il provvedimento contiene norme importanti richieste dai comuni per velocizzare la ricostruzione. Ci vuole quindi una bella faccia tosta ad affermare che lo Sblocca Italia penalizza L’Aquila, come ha fatto qualche esponente di FI e M5S. Chi ha votato contro lo Sbocca Italia ha penalizzato L’Aquila e tutti i territori colpiti, che pure rappresentano o dovrebbero rappresentare in Parlamento.

Quando arriveranno i 250 milioni bisognerebbe semmai dire grazie. Per me la ricostruzione dei nostri territori viene prima di ogni altra cosa e, ottenuto un risultato per la mia gente, lo sostengo fino alla fine. Non così quegli abruzzesi che per motivi di appartenenza politica e di opposizione preconcetta non hanno sostenuto la battaglia per i 250 milioni.

Enza Blundo (M5S)

Solo chi è dotato di una bella faccia tosta può arrivare ad insinuare che, avendo votato no allo Sblocca Italia, i parlamentari abruzzesi del MoVimento Cinque Stelle non vogliano bene alla città dell’Aquila. La collega Pezzopane sa benissimo che i 250 milioni di euro previsti per L’Aquila per il prossimo triennio non saranno destinati alla ricostruzione, ma alla manutenzione straordinaria di 19 complessi antisismici costruiti dopo il terremoto, edifici che peraltro hanno già ingiustamente assorbito in passato molte risorse, sottraendole alla ricostruzione.

La senatrice Pezzopane considera forse il pagamento delle utenze sulla base dei metri quadri e non dei consumi, da parte degli abitanti delle new town, secondo quanto stabilito nel Decreto Sblocca Italia, come una norma pensata solo ed esclusivamente nell’interesse degli aquilani? Non oso pensare a quali specchi si aggrapperà, ancora una volta, per giustificare questa ingiustizia.

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