Fanfani e De Matteis: le C.A.S.E. a L’Aquila sono “Dormitori”. Chiodi e Cialente evitano i cittadini.

Spunti di riflessione sull’informazione ed il ruolo della cittadinanza nella ricostruzione della citta’

Non c’e’ alcun interesse a parlare ancora del progetto C.A.S.E. (sarebbe tornare indietro di 8 mesi); le parole sono di Marco Fanfani (assessore alle attivita’ produttive) e Giorgio de Matteis (vice presidente del Consiglio Regionale, MPA). Berlusconi, Bertolaso e Cialente hanno deciso per le C.A.S.E., sono loro tutte le responsabilita’ o gli onori della decisione. Forse oggi siamo ancora in tempo per riflettere meglio sulla mensa celestiniana, convento e chiesa che sono in costruzione a Piazza d’Armi, altre opere di urgenza decise da Guido Bertolaso (tra l’altro nipote del cardinale Camillo Ruini) ed avallate da Massimo Cialente (Sindaco dell’Aquila), che non può difendersi parlando di opere “provvisorie” da oltre 2 milioni di euro.

Come oggi forse dovremmo domandarci quale vogliamo sia il ruolo della cittadinanza aquilana, di come organizzarsi, di come dare una forza ed impeto efficace all’insieme di comitati, voci rappresentative, singole persone che, in questo momento, pensano siano seri i rischi per la citta’, se  la ricostruzione e’ lasciata completamente nelle mani dei politici che ci rappresentano. Citta’, ma anche borghi limitrofi, che forse soltanto dopo il 6 aprile molti hanno coscientemente compreso quale importanza rivestissero.

Riflessioni che derivano in parte dal convegno di sabato “L’Aquila, prendiamoci cura del patrimonio urbano”, nella tensostruttura dell’Universita’ a Coppito.

Convegno che dal titolo, dalla presenze annunciate e dalla possibile interazione con il pubblico, ha destato l’interesse di molti aquilani. Alcuni avranno avuto modo di seguire la nostra “diretta testuale” su Facebook. Per gli altri riportiamo gli interventi e le frasi più rappresentative, che invitiamo a confrontare con quanto scritto o visto in altri importanti media (es. TGR3, quotidiano ilCentro, ma anche Internet),  a proposito del ruolo dell’informazione. Da media a così ampia diffusione ci attendiamo un utile contributo alla rinascita della citta’, non soltanto degli sterili, e spesso inutili ed insufficienti resoconti informativi di fatti ed eventi.

IL RISULTATO del convegno

Un MEZZO FALLIMENTO, che non ci sentiamo di imputare agli organizzatori, che anzi hanno fatto un buon lavoro di preparazione.  Tra le presenze previste (ultimo aggiornamento ore 12.50):

Gianni Chiodi (commissario deputato alla Ricostruzione e presidente Regione Abruzzo): ASSENTE
Massimo Cialente (vice-commissaro alla Ricostruzione e sindaco Comune dell’Aquila): ASSENTE
Luca Maggi (soprintendente ai beni architettonici): ASSENTE

Per l’effettiva utilita’ del convegno potremmo gia’ concludere qui. Ma la presenza di tanti aquilani e le parole di alcuni rappresentanti politici sono state comunque importanti. Le assenze sono tali da far riflettere seriamente sul ruolo che si vuole dare alla cittadinanza nella ricostruzione.

La cronaca del convegno.

Inizio lavori (teorici) 9.30. Ore 10.20, si inizia! Stefania Pezzopane si dice arrivera’,  dopo le 12.00.   

Fra i PRESENTI: Giorgio De Matteis e Marco Fanfani.
Dopo gli auspici del prorettore Roberto Volpe sulla ricostruzione della citta’, arriva anche il giornalista di Repubblica (Giuseppe Caporale) che coordinera’ il convegno.

Rosalia Vittorini (Universita’ di Roma Tor Vergata, rivista Do.Co.Mo.Mo. Italia onlus): ricorda l’importanza della documentazione e degli archivi disponibili per una corretta ricostruzione.
Claudia Mattogno (Sapienza Universita’ di Roma, redattrice di AR):  evidenzia la dispersione attuale della cittadinanza e l’importanza della geografia del territorio, come patrimonio da difendere .
Mario Centofanti (presidente corso di Studi Edile Architettura Universita’ dell’Aquila): da alcune tesi di laurea mostra immagini di edifici del ‘900 ed alcune foto del dopo sisma. Ancora  pone l’accento sulla documentazione disponibile per il restauro del centro storico. Riguardo la bozza di indirizzi presentata da Fontana a Gennaio, individua positivamente un quadro organico di riferimento.
Venanzio Gizzi (direttore generale Federcasa): ricorda l’importanza dell’edilizia residenziale pubblica per famiglie a basso reddito e per gli studenti. Mi viene in mente che gia’ sono state fatte le C.A.S.E. Sicuramente Gizzi aveva in mente altre soluzioni, ma dato che le C.A.S.E. ci sono, e ci resteranno…forse e’ il caso che si utilizzino in futuro per questi obiettivi.
Elio Piroddi (Sapienza Universita’ di Roma): parla di Centro Antico (più che di centro storico), ed indica un pericolo nel caso si parlasse di “rinnovo” del centro antico.

I primi interventi, seppur interessanti, sono stati abbastanza scontati ed e’ quanto ci saremmo attesi da chi e’ intervenuto (resoconti più dettagliati sono disponibili su altri siti o giornali). Si entra nel vivo con gli esponenti politici.

GIORGIO DE MATTEIS (vice presidente del Consiglio Regionale): pone l’accento sui “colleghi” ASSENTI in un convegno sulla carta molto importante. E’ la prima conferma all’ASSENZA di CHIODI e CIALENTE (in precedenza era stata annunciata l’assenza del soprintendente ai beni architettonici)
De Matteis e’ molto concreto. Ricorda alcuni numeri dell’emergenza, con molti aquilani ancora fuori la citta’. Ricorda che c’e’ un “Centro Storico” che non e’ solo quello “Antico”. Ricorda anche che ci sono TANTI CENTRI STORICI intorno alla citta’, e che la Ricostruzione deve essere fatta dagli aquilani, non dalla Protezione Civile o altri. Probabilmente non com’era, se non possibile. Negativo anche il commento su PIAZZA D’ARMI, su quanto si sta facendo per la mensa celestiniana: così si parte male, secondo De Matteis. Riguardo la dispersione attuale delle new town (le C.A.S.E.), indica che lascia più DANNI che vantaggi.
Dopo alcune considerazioni sull’aspetto economico del centro storico, ovvero le attivita’ commerciali prima presenti che dovranno tornarvi, l’affondo convinto sulle C.A.S.E., che sono dei DORMITORI, senza un’anima sociale, e nessuno lo convincera’ del contrario. Ricorda anche il problema delle MACERIE, oltre le attuali anche quelle che deriveranno dagli abbattimenti. Accenna anche ai 300ml di Euro disponibili dal 5 novembre dal CIPE, 800ml (che pochi conoscono) disponibili dall’INAIL, 4Mld di Euro (a disposizione di Chiodi dall’1 Febbraio). Quindi, sembra che i soldi ci siano secondo De Matteis, ma il pericolo e’ forte se non si gestisce bene il tutto. Intervento che pone alcuni concreti interrogativi, quelli che si fanno tanti aquilani. Intervento che, da aquilano non ne comprendo il motivo, viene completamente ignorato dai media locali.

MARCO FANFANI (assessore alle attivita’ produttive): non si riconosce nello slogan “Dov’era e com’era”. Rispetto a De Matteis e’ ottimista sul rientro nel centro storico delle attivita’ commerciali, e’ importante che non siano andate fuori anche se ora sono decentralizzate. Per Fanfani e’ stato importante aver dato subito alcune risposte, come le C.A.S.E. e l’aereoporto, STRAORDINARIE. Si nota subito il suo ruolo di “difensore” dell’operato del Comune. Ma poi capita quel che non ti aspetti. L’intervento di De Matteis e’ stato importante, d’impeto molto critico, ed ecco che a Fanfani non riesce a trattanere alcune parole, dicendo che si, si sono fatte “forse delle MOSTRUOSITA’, dei “QUARTIERI DORMITORI”.
Ai più forse sfuggono, o non si vuol dare risalto a queste parole. Non le ritrovo su giornali e tg regionali, al punto che mi viene quasi il dubbio le abbia veramente dette…  In realta’, tolta la maschera indossata per motivi di rappresentanza o fede politica, sembrano essere un indice di quello che probabilmente molti pensano o temono per il futuro la citta’.
Fanfani ricorda anche la necessita’ ricostruire gli spazi sociali, che non sono i “Centri commerciali”.

Dopo un intervento dell’ex-soprintendente ai beni architettonici (probabilmente più interessato alla citta’ dell’attuale soprintendente), alle 12.30 circa arriva anche STEFANIA PEZZOPANE (Presidente della Provincia), scusandosi ma essendo stata informata sugli interventi precedenti.
Ricorda subito l’importanza del “Patrimonio Urbano”, del tessuto sociale della citta’ dell’Aquila e del territorio. Indica che la missione dell’Aquila deve essere policentrica. Cita una lettera che ha inviato a Chiodi, che a sua volta ha inviato delle linee guida ai sindaci, ma non alla provincia!. Linee guida che secondo la Pezzopane non vanno bene, e che sulle quali, in modo costruttivo,  ha segnalato a Chiodi dei cambiamenti che ritiene importanti. Indica che ciò che va fatto deve essere fatto BENE, tramite un progetto, non deve basato solo sulla velocita’ di decidere. Tutto il territorio e’ importante, non solo il centro storico dentro le mura (si nota il suo ruolo di Presidente della Provincia). E’ importante il contributo di tutti, e prima delle linee guida andrebbe deciso se tutto va ricostruito dov’era e com’era, oppure inserire delle modernita’ e punte di modernita’ dove c’erano delle “brutture”. Si può modernizzare con nuove tecnologie, come il termoriscaldamento sotterraneo, cablaggio Internet nel borgo medievale, pensare dei servizi sopra queste reti, coinvolgere gli artisti…

Insieme alla presenza di tanti cittadini, alcuni dei quali hanno espresso anche le proprie idee e timori, sono questi ultimi tre interventi che mi fanno dire che si e’ trattato di un FALLIMENTO solo per META’.

Ben diverso sarebbe stato con la presenza degli ASSENTI indicati. Ma uscendo dalla tensostruttura mi domando come la cittadinanza attiva in questi mesi possa seriamente ottenere un ruolo nella ricostruzione. Non sara’ con convegni come questo, utili per informare, ma niente più. Probabilmente non saranno molto utili nemmeno le manifestazioni, a meno che non si riesca a coinvolgere un numero elevato di persone.

E’ un punto di riflessione, rivolto a comitati cittadini e voci rappresentative della citta’, per evitare che tanti buoni propositi restino tali, mentre altri decidono autonomamente e senza neppure avere il coraggio di ascoltare o di confrontarsi civilmente, verso un obiettivo che, al contrario, dovrebbe essere comune a tutti gli aquilani (e non solo).

Patrizio Trapasso